Di Santi Maria Randazzo
Questa sera nei locali delle Biblioteche Riunite Civica e Ursino Recupero la Direttrice D.ssa Rita Angela Carbonaro ha voluto celebrare la cessazione del suo servizio narrando le vicende che l’hanno vista impegnata nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale più prestigioso della città di Catania per diversi decenni. Nel corso dell’evento la locale rappresentante della Delegazione del FAI, D.ssa Melita Leonardi, ha voluto esprimere l’apprezzamento per l’opera svolta dalla D.ssa Carbonaro leggendo il messaggio che, integralmente viene riportato.
“Alla carissima dott.ssa Rita Angela Carbonaro: Oggi, siamo qui per celebrare la cura, un concetto tanto antico quanto attuale, un principio che attraversa la storia dell’umanità e si fa tessuto connettivo della nostra esistenza. Questa parola evoca due significati profondi e complementari: “sollecitudine, interessamento premuroso” e “inquietudine, preoccupazione”. Due poli opposti, eppure inscindibili, che definiscono il nostro rapporto con il mondo e con gli altri. Nel linguaggio comune, la cura è spesso ridotta alla sfera clinica, alla terapia che guarisce la malattia. Ma, se torniamo alle radici di questa parola, scopriamo che essa riguarda molto più della salute fisica: la cura è vita, relazione, incontro. In questo prendersi cura, si realizzano una rete di connessioni, una sinergia di forze. Oggi, diremmo che “mettere in relazione” è la condizione imprescindibile per una società che voglia progredire senza dimenticare l’essenza più autentica della propria umanità. Prendersi cura significa costruire, aprire nuove prospettive, non soltanto eliminare il difetto o curare la mancanza. La cura non è solo un’azione ricevuta, ma un dono offerto. “Avere cura” significa essere protagonisti di un incontro autentico tra persone, un gesto che costruisce comunità e rafforza il senso di appartenenza. Questo è lo spirito con il quale, oggi, rendiamo omaggio a Rita Angela Carbonaro e a un luogo speciale. Prendendosi cura della Biblioteca, Rita Angela Carbonaro si è presa cura di noi. La Biblioteca è custode della conoscenza, spazio di condivisione. Nella Biblioteca, si incarna la cura nel suo senso più alto: qui, ci prendiamo cura delle idee, della memoria, del futuro. Chi protegge e valorizza una Biblioteca non solo preserva il sapere, ma si prende cura della comunità intera, offrendo a ciascuno la possibilità di incontrare il pensiero dell’altro, di formarsi, di nutrire la propria umanità. Con profonda gratitudine e rispetto, rendiamo omaggio a lei che, con dedizione e impegno, si è presa cura di questo luogo prezioso. Il suo lavoro non è stato solo un officium, ma un atto d’amore verso la collettività. Grazie alla sua sollecitudine e alla sua passione, la Biblioteca continua ad essere un faro di conoscenza e un ponte tra passato e futuro. Concludo con un pensiero: la cura è il motore silenzioso che regge il mondo. Essa ci lega gli uni agli altri, ci rende responsabili, ci dona forma e significato. E, oggi, in questo spazio della conoscenza, celebriamo non solo un’istituzione, ma il valore stesso del “prendersi cura”, con la certezza che, finché vi sarà cura, vi sarà umanità.