prof. Romano Pesavento
In edicola dal 22 marzo Super Tex a Colori n.1, “Tex il Grande”, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con soggetto e sceneggiatura di Claudio Nizzi, disegni e copertina Guido Buzzelli, colori di GFB Comics.
Il Texone speciale di marzo ci riporta al primo giugno del 1988, quando alla Bonelli decisero di sperimentare e affidare, per il quarantennale di Tex, a diversi maestri del fumetto l’immagine e le storie del nostro ranger. La prima avventura nacque dall’estro creativo di Nizzi con l’apporto straordinario di un autentico outsider: Buzzelli, che aveva sperimentato diverse espressioni artistiche durante la sua carriera e che può essere definito un pittore prestato al fumetto. Il risultato di un simile binomio appassiona, coinvolge e funziona ancora adesso; la vicenda riguarda le vessazioni subite da un padre e sua figlia da parte di un gruppo di pezzi grossi intenzionati a estorcere le loro proprietà. Ancora una volta le ragioni del più forte vorrebbero prevalere, schiacciando gli inermi. Per fortuna qui siamo nel regno della fantasia e i pards sapranno sventare i loschi piani di chi può contare non solo su fuorilegge e pistoleri, ma anche su avvocati corrotti e avidi.
Le scene di azione sono veramente mozzafiato e ci restituiscono un Tex decisamente in forma e più spericolato che mai; tra esplosioni con la dinamite e pericolosissimi voli nell’acqua perigliosa dell’Oregon, il lettore rimane con il fiato sospeso fino alla “sacrosanta conclusione” con i cattivi neutralizzati e puniti.
Divertenti le battute con i consueti siparietti comici complici tra Carson e Tex, prima e dopo i pestaggi, e soprattutto ben inserito nel ritmo narrativo il personaggio comprimario di Pat, gigante irlandese dal cuore d’oro e dalle mani pesanti.
I disegni sono veramente singolari e costituiscono forse un “unicum” nell’universo texiano; gli eroi saranno tutti “giovani e belli”, ma invece Buzzelli ci propone una versione audace dei nostri eroi: esteticamente più ruvidi, selvatici e polverosi rispetto ai modelli apollinei galeppiani. Tutti i personaggi fanno un po’ pensare alle grinte dei film di Sergio Leone; il realismo è sicuramente un tratto distintivo della sua impostazione artistica.
I colori sono stati sapientemente adattati alle scene, ai chiaroscuri e alle dinamiche della vicenda. Nella copertina Tex, sgualcito e scarmigliato, in torsione di tre quarti, sta per rispondere a un nemico dai tratti scimmieschi e vagamente avvinazzato: una scena veramente icastica e d’impatto.