Il XIII Cortile Teatro Festival di Messina si congeda con “L’arto fantasma”

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La messinscena è scritta, diretta e interpretata da Michelangelo Maria Zanghì che avrà accanto Alessio Bonaffini e Nunzia Lo Presti. Produzione della Compagnia di San Lorenzo. A Messina la prima tappa dopo l’applaudito debutto al Festival di Tindari

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Una tragedia che ancora colpisce al cuore i messinesi, pur se in campo nazionale sembra essere stata dimenticata. Anche per le irrazionali, improvvide e, soprattutto, non vere esternazioni di dirigenti della protezione civile, apparentemente insensibili ai 37 morti e alla distruzione di interi villaggi. Ciò che accadde a Giampilieri quella terribile notte del primo ottobre 2009 è adesso al centro dello spettacolo “L’arto fantasma”, ultimo appuntamento della XIII edizione del Cortile Teatro Festival di Messina, in programma martedì 13 agosto (ore 20,30) nella Tenuta Rasocolmo, sull’omonimo promontorio, il più a nord della Sicilia (strada statale 113 km 23,200 Contrada Piano Torre, Vico degli Ulivi).

“L’arto fantasma” è stato ideato, scritto e diretto da Michelangelo Maria Zanghì, teatrante emergente in campo nazionale e originario di Patti, che sarà anche in scena con Alessio Bonaffini e Nunzia Lo Presti. Un gruppo di attori messinesi: Bonaffini è ben noto al pubblico del Festival per la sua grande sensibilità interpretativa, Lo Presti, già allieva di Emma Dante, ha tra l’altro al suo attivo anche film importanti come, per esempio, “Il traditore” di Marco Bellocchio. La produzione è della Compagnia di San Lorenzo. Lo spettacolo è al suo primo appuntamento dopo l’applaudito debutto al Festival di Tindari.

Per spiegare meglio “L’arto fantasma” sono fondamentali le note di Zanghì.

«Primo ottobre 2009. Sulla periferia di Messina non smette più di piovere. Improvvisamente una montagna frana, portando via con sé case, macchine e strade. Ma soprattutto, il fango uccide decine di persone: donne, uomini, anziani. Bambini.

«Questa è la cronaca. Semplice, pura. Gelida. Ma cosa accade in una famiglia quando uno dei suoi membri muore in una circostanza come questa? Nell’immediato solo dolore e vuoto. Ma dopo?

«Quando il tempo passa, cosa resta in chi ha perso una figlia, una madre? Partendo da questa strage dimenticata – quella col maggior numero di morti, dopo il terremoto del 1908 – e per la giustizia senza responsabili, proveremo a rispondere a queste domande, raccontando quel dolore e quel vuoto, ma anche la rabbia e la speranza, di chi ha perso il proprio affetto a causa del menefreghismo e dell’incuria endemici nella profonda provincia siciliana, non solo martoriata dal malaffare e dalla politica più becera, ma anche – in questo frangente – abbandonata e sbeffeggiata da alcune delle più importanti istituzioni statali.

«Lo spettatore sarà preso per mano e condotto dolcemente in questo viaggio da Agata, Elio e Fortunato, tre esistenze segnate in maniera insanabile dalla tragedia.

«Amleto insegna: non esiste altro modo, se non il Teatro, per rappresentare gli orrori reali che rimangono, altrimenti, insopportabili».

Il Cortile Teatro Festival nasce da un’idea di Roberto Zorn Bonaventura (che ne è il direttore artistico), Giuseppe Giamboi e Stefano Barbagallo. Il Castello di Sancio Panza organizza il Festival insieme con il Comune di Messina e con la collaborazione del ristorante ‘A Cucchiara e con il sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, e del Gruppo Caronte-Tourist. Grafica di Riccardo Bonaventura.

 

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