Di Stefano Milazzo Savoca
“Scrivere o parlare della tenuta Ninfo è ascrivibile ai ricordi familiari e della mia infanzia, dolci memorie e piacevoli ricordi visti dagli occhi di un bambino. Le Nostalgie o ricordi nostalgici che ne scaturiscono sarebbero tanti, molti dei quali evocano momenti di spensieratezza e gioia. Momenti di vita indelebili che si inseriscono nell’ultimo tratto del Suo percorso di appartenenza alla famiglia Savoca, venduta quando avevo circa 14 anni. A prescindere da queste memorie che ogni tanto riaffiorano e che sono ascrivibili alla memoria di un bambino, quello che mi coinvolse emotivamente era il desiderio di ritornare di sovente in quei luoghi tanti cari, dove si percepiva quel senso di pace serenità, divertimento e libertà ed ammirare quei cavalli che si trovarono in campagna e che poi diedero tante soddisfazioni nei vari concorsi ippici. Indimenticabile, appena si arrivava a Ninfo, era il profumo di Nepetella che si sprigionava e, dopo la pioggia, il profumo intenso di terra bagnata.
Ricordo con piacere la villa di Ninfo con il giardino antistante, da cui si godeva una vista che spaziava fino quasi a Brucoli, ed il pozzo difronte la casa. La villa ottocentesca benché a pianterreno era arredata con mobili di metà ottocento molto belli che ricordavano le antiche ville di campagna siciliane ma con molti inserti provenienti dall’Eritrea. Ci sono due aneddoti che da piccolo mi furono raccontati il primo è legato al ricordo dell’Eritrea. Di solito veniva ospite in campagna, per un mese circa, il nipote del Negus che veniva prelevato da Roma è portato al Ninfo. In uno di questi soggiorni estivi in campagna, mio padre si accorse che i miei cugini, ai tempi molto piccoli, stavano lavando con delle spugne l’Augusto bambino, mio padre si accorse del gesto temerario e tolse il povero bambino dall’insano progetto che era stato messo in atto. Altro aneddoto che ai tempi mi fu raccontato è legato alla inaugurazione dell’Azienda Zootecnica il cui protagonista fu Giulio Andreotti che fu ospite. Lo zio Ignazio proprietario della tenuta, in Africa e segnatamente in Eritrea ed Etiopia pose in essere alla fine degli anni ’30 importanti attività imprenditoriali sia nel settore elettrico, idroelettrico ed anche industriale. Al ritorno in Italia alla fine degli anni ’40 mise su questa impresa agricola ed industriale al Ninfo. In seguito mio zio ritornò definitivamente in Italia nella prima metà degli anni ’60. La Tenuta fino a circa 40 anni fa faceva parte del patrimonio della famiglia Savoca. L’azienda agricola era ed è ubicata tra Misterbianco e Motta S. Anastasia e si estendeva per circa 90 Ettari (ormai circa 70 ettari). Alla fine degli anni ’50 e primi anni ’60 si specializzò nell’allevamento di bovini con produzione di latte, tale da essere considerata la maggiore concorrente dei Puglisi Cosentino (Latte Sole). A supporto di quanto affermato ricette 6 premi allevamento uno dei quali ritirato da mio papà. Mio padre per un certo periodo collaborò insieme all’amministratore nella gestione della Azienda. Splendide le Scuderie, il Palmento, il Trappeto e la Cantina.
Le Stalle erano imponenti ed avanzate tecnologicamente per quei tempi, dove erano alloggiati i bovini ed a seguire la centrale del latte. Notevole la produzione vitivinicola, olivicola ed agrumicola oltre alla produzione cerealicola e soprattutto foraggiera utile se non necessaria per l’allevamento dei bovini che arrivava anche dalle nostre campagne in territorio di Enna. Di notevole interesse i cavalli che si trovavano in Azienda e che parteciparono a diversi Concorsi Ippici Nazionali ed Internazionali da cui riportarono premi e risultati significativi. Nei primi anni ’80 fu venduta, purtroppo, con grande dispiacere da parte di tutti ma i tempi ormai non erano più quelli di una volta e l’agricoltura cominciava il suo inesorabile declino!!”