La nuova realtà viene presentata al termine del convegno “Stati Generali dei Cineclub in Sicilia”, al fine di individuare una strategia comune e potenziare le proprie attività ottenendo un riconoscimento istituzionale
La quarta edizione del Festival dei Circoli del Cinema è stata una vera e propria festa del pubblico. La presenza di registi in sala, l’organizzazione di dibattiti, la proiezione di classici restaurati e, non ultima, la celebrazione dei 70 anni del Cinema Lux di Messina hanno arricchito di contenuti ed emozioni una manifestazione che restituisce tutta la passione cinefila dei cinecircoli presenti in Sicilia. E proprio durante il festival le associazioni nazionali di cultura cinematografica FICC – CINIT – CSC e l’associazione Cinestudio aderente a FIC, presenti al convegno promosso dal raggruppamento FICC Sicilia e dal suo Segretario Regionale Francesco Torre dal titolo “Stati Generali dei Cineclub in Sicilia”, hanno deciso di far nascere il Coordinamento dei Cineclub in Sicilia, una piattaforma progettuale per individuare strategie comuni, potenziare le attività e ottenere un riconoscimento istituzionale.
Questo il documento ufficiale redatto al termine del convegno e firmato da tutte le associazioni presenti.
E’ necessario riportare al centro del dibattito sul cinema il pubblico.
Lo scenario complesso in cui tutti gli attori della filiera dell’industria cinematografica si trovano oggi ad operare, schiacciati tra imperanti logiche di mercato e vocazioni cineturistiche promosse dalle istituzioni (spesso ostative anche dello stesso diritto di espressione, come le attuali decisioni ministeriali riguardanti la copertura di ingenti spese di istruttoria per accedere ai finanziamenti), impone in questo senso una presa di posizione netta e un’azione urgente per ridare centralità ai diritti degli spettatori.
Le associazioni nazionali di cultura cinematografica, nate storicamente per la difesa dei diritti del pubblico e con proposte alternative di un cinema di qualità, da oltre settant’anni operano su tutto il territorio nazionale diffondendo la cultura cinematografica e promuovendo percorsi di alfabetizzazione mediatica e di formazione critica, fornendo l’unica reale alternativa all’omologazione culturale imposta dal sistema di distribuzione commerciale.
Anche in Sicilia, le associazioni di cultura cinematografica, più comunemente note come cineclub o cinecircoli, hanno rappresentato e rappresentano dappertutto modelli di crescita civile e aggregazione culturale, fornendo occasioni di visione e di dibattito strutturate in forma di rassegne, retrospettive, incontri con gli autori, festival che si configurano di fatto come un calendario cinematografico alternativo a quello delle sale commerciali. Un calendario che viene seguito e apprezzato da decine di migliaia di cittadini, che decidono di autotassarsi pagando quote associative che costituiscono ormai l’unica forma di sostentamento di questi centri culturali.
In Sicilia, infatti, differentemente a quanto succede in altre regioni italiane, le associazioni di cultura cinematografica non hanno un riconoscimento istituzionale, nemmeno simbolico. Non è per esempio prevista dalla Regione Sicilia alcuna forma di contribuzione ordinaria o straordinaria, nonostante non si possa dire che manchino gli apparati legislativi e burocratici. Non è nemmeno sul tavolo la possibilità di un’interlocuzione formale o informale, come dimostrato dall’esclusione delle associazioni di cultura cinematografica dal recente evento denominato “Stati Generali del Cinema in Sicilia”, coordinato a Siracusa nello scorso aprile con l’ambizione di riunire tutti i segmenti della cosiddetta filiera.
Tale processo di marginalizzazione sociale e politica delle associazioni nazionali di cultura cinematografica, che non è evidentemente una questione di pertinenza esclusivamente regionale, si trasforma inevitabilmente in un processo di marginalizzazione sociale e politica del pubblico, intendendo con questo termine non l’aggregazione di un gruppo di consumatori ma una comunità connotata socialmente e culturalmente, in grado di applicare l’esercizio del pensiero critico.
In questo senso, la creazione di una piattaforma digitale per il coordinamento di un tavolo permanente di progettazione condivisa consentirà di dar vita in Sicilia ad un esperimento pilota di networking che potrebbe divenire un modello anche su scala nazionale. Tale piattaforma nasce con lo scopo di ampliare la comunicazione delle singole attività, organizzare eventi in comune e pubblicizzare occasioni di progettazione nazionali e regionali che possano interessare le associazioni in rete o singolarmente ma anche i singoli soci appassionati di cinema.
Accanto all’avvio di azioni di coordinamento operativo, però, si ritiene anche urgente avviare delle conversazioni pubbliche per promuovere un approccio al cinema ed alle sue visioni più attento alla pluralità delle voci che compongono l’ecosistema audiovisivo. Cinema e scuola, rigenerazione aree interne e periferie urbane, visione integrata della filiera, riorganizzazione dei finanziamenti pubblici sono temi che richiedono una riflessione coordinata affinché il tema dell’educazione visiva e della formazione del pubblico entrino davvero a far parte dell’agenda culturale regionale.
I fondatori del Coordinamento si impegnano infine ad estendere il presente documento alle altre associazioni nazionali di cultura cinematografica che hanno realtà associative operanti in Sicilia (ANCCI, CGS, FEDIC, UCCA, UICC, FIC) che abbiano la volontà e il piacere di condividerlo e partecipare alla piattaforma, e chiedono una maggiore attenzione da parte della Regione Siciliana nei riguardi di questa realtà vivace e dinamica – che raccoglie decine di migliaia di spettatori nell’arco dell’anno su tutto il territorio regionale – affinché vi sia un riconoscimento istituzionale e un sostegno tangibile.