La stagione Opera Folle prosegue con Diotima o l’erotismo, in scena il 20 e 21 dicembre alle ore 21.00 alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa.
Lo spettacolo vede in scena Alfonso Moscato e Valeria Sara Lo Bue ed è un’indagine sull’amore che, attraverso pagine filosofiche e poetiche, attraversando il mito e la musica, cerca di orientare e di orientarsi nella fondata consapevolezza di avere a che fare con un mistero.
La domanda che ossessiona i mortali da sempre è chi è Eros? Un cantore, interpretato da Moscato e Diotima (colei che spiegò l’amore a Socrate), interpretata da Lo Bue, si scambiano sentimenti e riflessioni attraverso monologhi contemporanei e testi eterni che vanno da Platone a Garcia Lorca, da Ovidio a Marina Cvetaeva, alternando canzoni e parole, poesie e passi filosofici che parlano di questo demone e della sua strana natura.
Insieme cercano di descrivere i tratti che caratterizzano questo essere, mezzo spirito e mezzo dio. La riflessione è un canto che attraversa i secoli investigando l’amore mendicante, l’amore imprevisto, l’amore sbagliato, l’amore comprato, l’amore costruito, l’amore perduto, e infine, l’amore trovato. Ingresso biglietto euro 10.00.
Domenica 22 dicembre, per gli ultimi appuntamenti, ci si sposta al Teatro Jolly (via Domenico Costantino, 55) dove alle ore 17.30 è in programma “Canto Ninnarò – Il Presepe raccontato da Pietrino e Nenè” di Elisa Parrinello, con Elisa Parrinello, Giovanni Parrinello, Noa Flandina, Piero Tutone, e con i musicisti Rosanna Vella, Giuseppe Vella, Rosalia Raffa, Massimo Vella, Nico Podix, Gabrio Bevilacqua, Virginia Maiorana, l’orchestrina e il coro del Ditirammu, diretti da Serena Ganci.
Lo spettacolo è un rito in forma teatrale, un appuntamento imperdibile, con il testo originale scritto da Vito Parrinello su pubblicazioni degli antropologi Antonino Buttitta e Elsa Guggino. La rappresentazione illustra con racconti, canti e musiche, la storia di Gesù, ripercorrendo i nove giorni, detti Novena, che ne precedono la nascita; ogni giornata è scandita dall’accensione di una candela. Momento centrale dello spettacolo è la rievocazione con il teatro delle ombre, del viaggio da Nazareth verso Betlemme, di Giuseppe e Maria e della nascita di Gesù, che si conclude con l’arrivo alla stalla dei Re Magi.
Lo spettacolo termina con un’antica ninna nanna della tradizione popolare. A raccontarci questa storia saranno Pietrino e Nenè, beniamini di tutti i bambini, nati dall’immaginazione di Elisa Parrinello, insieme al coro degli allievi della scuola DitirammuLab.
Lunedì 23 dicembre alle ore 17.30 va in scena, sempre al Teatro Jolly, “Si s’Kalsi chi può – La leggenda storta di Babbo Natale” di Sabrina Petyx, con la regia di Elisa Parrinello; in scena Piero Tutone, Bruno Carlo Di Vita, Rita Tolomeo e gli allievi del DitiramamuLab; costumi Elisa Parrinello; componimento musicale originale “C’era una storia” di Serena Ganci.
Petyx ha ideato un teatro immaginario in un paese strampalato, il paese di Babbo Natale, dove nasce la leggenda di un San Nicola speciale: un omone con la barba bianca e un abito rosso magenta che, come tutti sanno, la notte tra il 24 e il 25 dicembre porta i regali ai bambini di tutto il mondo, viaggiando su una slitta trainata da renne.
Ma quello che non tutti sanno è che un giorno, mentre Babbo Natale si preparava al magico viaggio, si accorse che il suo meraviglioso abito rosso si era completamente rimpicciolito! E allora? Che fare? Ormai non c’era più tempo per le magie e il caos aveva fatto irruzione nella fabbrica di giocattoli. Tanti piccoli e grandi elfi, allora, correndo di qua e di là, cercarono stoffe colorate per rifare un altro abito con un pizzico di fantasia e tanta immaginazione, dimostrando che anche le leggende più belle possono cambiare il loro viaggio, che a tutto c’è rimedio e che il coraggio, l’umiltà e un pizzico di umorismo sono i bagagli più belli per le più straordinarie avventure. E allora si parte! In carrozza! E …si S’Kalsi chi può!!!