Lunedì ai Benedettini si apre la mostra sulle discipline sperimentali che hanno dato origine alla moderna vulcanologia
Lunedì 10 marzo, alle 16,30, nel Museo della Fabbrica del Monastero dei Benedettini (Piazza Dante 32) sarà inaugurata la mostra “Lo studio dell’Etna – Tra strumenti e rappresentazioni“, un’iniziativa che coinvolge il dipartimento di Scienze umanistiche, il dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania e l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Attraverso antichi strumenti scientifici impiegati per lo studio del Vulcano attivo più alto d’Europa, riproduzioni di documenti di archivio e video, la mostra illustra l’affascinante interazione tra le varie discipline scientifiche che nel corso dei secoli hanno contribuito alla nascita della vulcanologia e che ancora oggi continuano a caratterizzarne gli sviluppi.
Essa si sviluppa intorno ai risultati delle ricerche svolte nell’ambito di alcuni progetti (PRIN CARE – Communicating and Representing the Earth – Structures and Phenomena in the Italian Context, 17th – 19th century e PNRR MEET – Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics), incentrati sull’emergere di discipline sperimentali quali vulcanologia e sismologia. Il percorso espositivo è allestito dove sorgeva l’antica sede dell’Osservatorio di Geodinamica di Catania, con i resti della colata lavica del 1669 a fare da cornice, ma che, al tempo stesso, divengono anch’essi protagonisti del racconto.
L’itinerario proposto ai visitatori si concentra proprio sull’affermarsi della vulcanologia come scienza sperimentale, attraverso l’esposizione di strumenti scientifici provenienti dalle collezioni del Museo degli Strumenti Antichi di Fisica e del Museo di Mineralogia, Petrografia e Vulcanologia dell’Università di Catania, dalla collezione storica dell’INGV – Osservatorio Etneo e da riproduzioni di documenti provenienti dall’Archivio Storico dell’Università di Catania e dall’Archivio di Stato di Catania. Hanno collaborato inoltre all’iniziativa il Sistema Museale di Ateneo, l’Area comunicazione di Unict, la Società italiana di Storia della Scienza, Officine Culturali e il Prin CAOS.
La mostra rappresenta pertanto un’opportunità unica per confrontarsi con un eccezionale patrimonio storico di carattere tecnico-scientifico frutto della ricerca nel campo della vulcanologia condotta a Catania dal Settecento fino alla metà del Novecento. Un percorso segnato dall’opera di personalità di grande rilievo, inserite nel contesto culturale e accademico catanese, il cui lavoro è stato arricchito dagli scambi con scienziati provenienti da tutta Europa per studiare uno dei più grandi laboratori naturali a cielo aperto.
La mostra rimarrà visitabile fino al 30 aprile 2025, esclusivamente tramite visite guidate per gruppi da massimo 25 persone. Prenotazione obbligatoria scrivendo all’indirizzo e-mail c.a.r.ect2025@gmail.com. Gli orari di visita sono dalle 14,30 alle 18 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9,30 alle 13 il martedì, il giovedì e il sabato.
All’incontro inaugurale, nell’antirefettorio del Monastero, saranno presenti il rettore Francesco Priolo, il direttore del Disum Marina Paino, la delegata per il Sistema Museale d’Ateneo Germana Barone, i responsabili scientifici Luigi Ingaliso e Federica Santagati, la curatrice Valentina Roberti e l’ideatore Daniele Musumeci.