Drammatica la situazione in Congo, la tensione è salita alle stelle a Kinshasa dopo l’assalto di un gruppo di ribelli all’aeroporto. Si spara anche in diversi altri luoghi, assaltata anche una base militare. Quaranta i ribelli uccisi negli scontri, di cui sedici in aeroporto e otto in seguito all’attacco perpetrato contro la televisione di Stato, alcuni giornalisti sarebbero ancora tenuti in ostaggio. Altri sedici ribellisarebbero invece stati uccisi durante un attacco condotto contro lo Stato Maggiore dell’Esercito.
Non si segnalano vittime, per ora, fra i civili né fra le forze di sicurezza.
A Kinshasa però c’è anche un gruppo di famiglie italiane recatisi in Congo per poter adottare dei bambini e ora si trovano bloccati in attesa della riapertura dell’aeroporto. Il Governo italiano si era impegnato nei giorni scorsi ad emettere dei passaporti temporanei per permettere ai piccoli adottati l’imbarco sui voli internazionali. Ma a tutt’oggi, malgrado la visita di una delegazione di esperti della Farnesina e delle formali promesse, non si è vista ombra di passaporti e le famiglie non vogliono rientrare in Italia senza i bambini adottati. Di fatto ora famiglie e bambini sono chiusi all’interno di alberghi e dalla Farnesina fanno sapere che non dovranno uscire per sicurezza (?).
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, fa sapere anzi che “Abbiamo deciso di rafforzare l’ambasciata italiana a Kinshasa proprio per essere più utili e presenti nelle condizioni difficili che si pongono“, le 24 famiglie però sono lì, senza poter uscire. E si vocifera che la Repubblica Democratica del Congo abbia deciso di bloccare le adozioni almeno fino al prossimo settembre 2014. Intanto per le strade si spara. Ed è l’ennesima strage.
Luigi Asero