L’Italia verso lo sfascio

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Il nuovo Governo del Paese ha fatto la sua prima mossa ed ha presentato la sua manovra “salva Italia”: le reazioni sono state immediate, negative, tranne qualche interessato intervento (Marcegaglia, Casini) in positivo. C’è stata molta meraviglia per le decisioni prese dal premier Monti. Meraviglia, a nostro avviso, ingiustificata: c’era da aspettarsi altro da un Governo nato e chiamato ad operare proprio per dare una stangata agli italiani?

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L’Italia deve essere salvata, l’Europa deve essere salvata, i sacrifici saranno “equi”: ma dove sta l’equità? A pagare sono sempre i soliti, normali cittadini, ed a ben ragione Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul “Corriere della Sera” hanno fatto notare che Tutti gli studi (sia accademici che del Fondo monetario internazionale che della Commissione europea) concordano sul fatto che gli aggiustamenti fiscali fatti aumentando le aliquote hanno creato recessioni più forti di quelli che hanno operato riducendo le spese. Non solo: la spirale di aumenti di aliquote, recessione, riduzione di gettito, tende a creare un circolo vizioso in cui l’economia si avvita in una recessione sempre più grave. Quella di cui leggiamo è una manovra fatta per tre quarti di maggiori tasse e solo per un quarto di minori spese”. I due giornalisti del “Corriere della Sera” hanno messo in evidenza che anche il metodo adottato da Monti è fuori fase: “Con infiniti e tediosi incontri con questa o quella rappresentanza si ritorna al solito problema italiano: viene colpito chi lavora e non evade le tasse, mentre nulla si fa per tagliare la spesa pubblica. Quante volte Lei stesso lo ha scritto su questo giornale? Infine non si dimentichi che i segni sono importanti. Sappiamo che non può eliminare i vitalizi, ma può tagliare in modo drastico i trasferimenti agli organi istituzionali: ad esempio Camera e Senato. Avrà contro mille parlamentari, ma avrà dalla sua parte 50 milioni di cittadini”.

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E i sindacati che dicono? il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha sostenuto che “La manovra correttiva così come è stata presentata è socialmente insopportabile”. evidenziando che il Governo “sta cercando di fare cassa sui poveri del nostro Paese”. Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti : “Le scelte devono essere coerenti e comprensibili su rigore, equità e sviluppo per rendere comprensibili i sacrifici. Solo in parte c’è rigore ed equità”. Per Raffaele Bonanni, leader della Cisl, “La manovra grava solo su lavoratori e pensionati”.

C’è da chiedersi se forse Roberto Maroni ha ragione quando afferma che “Ci voleva un professore per alzare le tasse o le pensioni? Non credo proprio”.

Poco meno di un mese addietro, il dodici novembre scorso, con le dimissioni di Berlusconi. secondo la piazza, secondo i social network, secondo il tam tam radiotelevisivo era l’alba di un giorno nuovo: ebbene, il “giorno nuovo” sta presentando il suo volto.

All’alba di questo “giorno nuovo”, tra tante voci che si sono ascoltate, sarebbe stato bello e rassicurante sentire la voce del presidente della Repubblica Napolitano, che tanto presente è stato in questa delicata crisi del Paese: questa voce non l’abbiamo sentita nell’occasione della presentazione di questa manovra del Governo Monti.

Bossi e la Lega minacciano la secessione: il momento ora non è soltanto delicato: il rischio che l’Italia si sfasci completamente c’è. Ci si chiede: a chi giova tutto ciò?

S. B.

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One Thought to “L’Italia verso lo sfascio”

  1. “nun c’è peggiu di un monacu surdu”, questo detto siciliano tanto antico quanto moderno si addice molto al nuovo premier, ma (rivolto a tutti) non bisogna scordarsi che “cù nun scuta, nun regna”. sarebbe opportuno ridurre i tempi ed i momenti utili a destarsi da un sonno già troppo lungo.

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