I vertici di Confcommercio Catania chiedono ancora una volta all’Amministrazione comunale di dialogare e confrontarsi sui provvedimenti che riguardano la viabilità in via G. D’Annunzio e al Lungomare di Catania, provvedimenti mal digeriti dai commercianti e dai residenti, ritenuti un fallimento, e rimandano al mittente le accuse di essere “retrogradi” ribadendo che sono per il cambiamento ma quando è ragionato e studiato a tavolino, tenendo conto delle categorie produttive del territorio e delle esigenze della popolazione.
Per Confcommercio Catania è tutta questione di metodo: il confronto preventivo in una logica di rivisitazione delle proprie posizioni. “La pubblica amministrazione – afferma Riccardo Galimberti, presidente provinciale di Confcommercio – deve prevedere, prima di avviare ogni iniziativa, un criterio di valutazione degli effetti ed impatti provocati, ivi compreso quello commerciale. Il commercio deve essere considerato quale strumento, forse il principale, per mantenere l’ambiente urbano vivo e vitale, per lottare il degrado urbano. Un’amministrazione che non tiene conto dell’impatto commerciale non ci troverà mai in sintonia, nell’interesse della Città. Per questo abbiamo sempre chiesto al sindaco e agli assessori di competenza un confronto costruttivo sul quale gettare le basi del cambiamento, naturalmente per il bene della città e della popolazione”.
Ed ecco allora il loro modello di città, proposte semplici e attuabili in tempi brevi aspettando i grandi progetti contenuti nel Piano regolatore. “Vogliamo flussi veicolari scorrevoli, non siamo per le code e per il caos”, puntualizza Francesco Sorbello, vice direttore di Confcommercio Catania: “Non serve a nessuno, è un danno per tutti, né auspichiamo a un modello di parcheggio basato sulla doppia fila: crea stress agli automobilisti, ai clienti, ai negozianti. Innanzi tutto occorre fare un distinguo tra i flussi veicolari e trattarli diversamente – spiega ancora Sorbello –. I flussi collegati alla fruizione dei servizi commerciali, direzionali, sanitari, ecc a cui corrisponde solitamente una sosta breve che deve essere garantita il più possibile e i flussi veicolari collegati allo svolgimento di attività a cui corrisponde solitamente la cosiddetta sosta lunga che deve essere scoraggiata in alcune zone della Città, inibendo l’utilizzo del biglietto da mezza giornata (la sosta dei titolari di attività e dei dipendenti di uffici ed attività direzionali in genere, per intenderci). Occorre pertanto lavorare a un modello di sviluppo della mobilità che assicuri alternative ai fruitori della città“.
Per la viabilità di via G. D’Annunzio e Corso delle Province, di cui tanto si è discusso in questi giorni, Confcommercio parla di un flop, provato dai risultati estremamente negativi registrati a 75 giorni dalla sperimentazione: per il commercio un calo del 35% dei ricavi – valore che non ha eguali in nessuna altra parte della città – residenti scontenti e viabilità caotica.
Le soluzioni le illustra il presidente di ASCOM Catania Giovanni Saguto: “Si è proposto di mettere un semaforo all’incrocio D’Annunzio – Province, al fine di assicurare sicurezza stradale nelle ore serali e notturne, come chiede l’assessore alla Viabilità D’Agata, così da poter ripristinare la precedente viabilità“.
Non è andata certamente meglio al Lungomare, dove Confcommercio ha registrato un altro insuccesso dell’Amministrazione, come spiega Dario Pistorio, presidente FIPE Confcommercio: “Non abbiamo mai detto di essere contrari alla chiusura, la riteniamo possibile ma non come ha fatto l’Amministrazione. Abbiamo documentato con le foto la desolazione al parcheggio Sanzio domenica pomeriggio, in occasione dell’ultima giornata di Lungomare liberato, il bus navetta che parte e arriva vuoto dal parcheggio, il 90% in meno delle presenze domenicali al Lungomare, non è chiaro che, dopo 5 giornate, le famiglie non gradiscono la proposta comunale per come concepita? Per non parlare delle attività economiche penalizzate: meno scontrini fiscali per bar e gelaterie rappresentano la cartina tornasole della riuscita, o meno, di questo tipo di iniziative. Infatti un numero inferiore di scontrini dimostra che l’area non è frequentata come prima, mentre uno scontrino medio inferiore o superiore dimostrerebbe un diverso target di utenza. E la mancanza di bagni chimici, panchine, verde pubblico e la messa in sicurezza di marciapiedi e parapetti lato mare. Ecco, noi proponiamo di dedicare alla chiusura e pedonalizzazione la corsia est del lungomare e la corsia ovest lasciarla aperta al flusso veicolare”.
Senza dimenticare i ciclisti, sottolinea Confcommercio, per i quali si augura percorsi ciclabili ove possibile, per rispettare la cultura dell’utilizzo delle due ruote. “Potrebbe essere una prima soluzione da verificare – aggiunge Francesco Sorbello – quella di riprendere la pista ciclabile di via Di Prima e farla passare da piazza Duomo, risalire via Etnea, allungarla dall’altra parte fino alla Stazione, al Viale Africa e al Lungomare – Ognina. Noi siamo per una città a misura d’uomo e mobilità sostenibile, abbiamo promosso l’acquisto tra i nostri associati delle rastrelliere porta biciclette già con l’Amministrazione Stancanelli; utilizziamo in ufficio il servizio di bici – express per le consegne postali in Città“.