di Marco Di Salvo
Scivolone? Mancanza di stile? Sottovalutazione? Non sappiamo dire, certo è che il Corriere della Sera pare averne fatta una grossa, forse distratto dalla commozione per i fatti di Parigi. O, forse, approfittando della distrazione per i fatti di Parigi. La storia in breve: Il CdS pubblica un instant book dedicato alla libertà di espressione intitolato Matite in difesa della libertà di stampa, pubblicato per scopi benefici e coprodotto da Rizzoli Lizard. che raccoglie vignette sulla vicenda. Ma, attenzione, non le vignette del giornale, O, meglio, non tutte, perché come sottolineato nell’introduzione
In redazione abbiamo discusso a lungo se pubblicare o meno alcune delle vignette che avevano destato la collera degli integralisti. Abbiamo deciso per il no perché, pur essendo convinti che tra le libertà fondamentali ci sia quello di esprimere liberamente qualunque pensiero, anche quelli blasfemi, siamo altrettanto convinti che ci siano sensibilità che vanno rispettate.Non pubblichiamo vignette che siano blasfeme per i musulmani come non ne pubblichiamo che siano blasfeme per i cristiani e per il mondo ebraico. Quindi il libro contiene alcune vignette di Charlie Hebdo , ma non quelle considerate più offensive. Le altre, pubblicate su oltre 300 pagine, sono quasi tutte quelle circolate in Rete nelle ore immediatamente successive alla strage. Un modo per non dimenticare e per riaffermare la libertà di espressione, nel rispetto di tutti.Peccato che tra quei tutti non ci fossero gli autori di alcuni di queste vignette (o probabilmente tutti) saccheggiate via rete da qualche stagista del corrierone nazionale. A dare voce alla protesta Roberto Recchioni, autore (solo per parlare delle ultime produzioni) del rilancio di Dylan Dog, Che nel suo blog ha raccontato con precisione la vicenda. Cosa ha scritto? Per leggerlo, ecco il link al suo blog http://prontoallaresa.blogspot.it/2015/01/matite-in-difesa-della-liberta-di.html
Perchè mica siamo il Corriere della Sera, noi… 😉