Per la “legge dei contrasti” i giorni dell’incertezza

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di Salvo Barbagallo

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Mai come in questo periodo la “legge dei contrasti” ha mostrato in maniera così chiara la sua rigidità: ad un attimo di tregua ecco, subito, un momento di forte contrapposizione. E ciò a tutti i livelli, sociali, economici, soprattutto bellici.

E se le giornate appena trascorse hanno presentato spiragli di apertura per un’auspicata stabilità, le ultime ore stanno, invece, mostrando volontà contrarie, e la “stabilità” si trasforma in miraggio.

Indubbiamente è vero che sono stati necessari mille anni per sentire pronunciare la parola “fratello” tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, all’Avana. A Cuba pertanto nel segno del dialogo ecumenico il primo incontro nella storia tra i primati della Chiesa d’Oriente e d’Occidente dallo scisma del 1054, è altrettanto vero che in merito invece all’accordo raggiunto a Monaco di Baviera per una sospensione delle ostilità in Siria già si intravede l’impossibilità della sua attuazione. La differenza fra i due eventi è che il dialogo tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill probabilmente avrà un seguito, mentre gli accordi di Monaco,“sulla carta” ma non nelle intenzioni, si esauriranno quasi sicuramente. La legge dei contrasti non dà deroghe? Qualsiasi previsione finisce con l’essere campata in aria, mentre ai giorni dell’incertezza non si riesce a dare una conclusione.

Ecco, a fronte dell’accordo della cessazione delle ostilità in Siria, il premier francese Manuel Valls dichiara “Per ottenere la pace in Siria la Russia deve cessare i bombardamenti alla popolazione”, e di rimando il premier russo Dimitri Medvedev afferma “Non c’è alcuna prova del fatto che vi siano bombardamenti contro i civili, anche se siamo continuamente accusati di colpire obiettivi diversi dal terrorismo” e raggela un po’ tutti affermando “Siamo in una nuova guerra fredda, le relazioni fra Ue e Russia sono deteriorate” riferendosi alle misure adottate dall’Unione Europea contro la Russia per la crisi ucraina. Ma non basta. Come riferisce Huffington Post “Una operazione con truppe terresti di Arabia Saudita e Turchia in Siria. Potrebbe essere ad una svolta decisiva la questione siriana, se confermata la notizia che Ankara e Riad collaboreranno, con appoggio in basi turche alle truppe saudite, nella guerra in Siria”.

La domanda, più che giustificata: a che serve sottoscrivere accordi e negoziare una interruzione delle attività belliche mentre, contemporaneamente, Paesi che appartengono alla stesssa coalizione programmano ulteriori azioni di guerra?

Dunque, è pur sempre la “legge dei contrasti” che indica i percorsi, anche se le strade sulle quali ci s’incammina non hanno sbocchi e che sicuramente porteranno altri danni? Quella che si sta combattendo su diversi fronti non è “guerra fredda” ma una “guerra rovente” che provoca migliaia e migliaia di vittime innocenti.

Manuel Valls
Manuel Valls

Sullo sfondo (che poi sfondo non è) il terrorismo jihadista che il premier francese Manuel Valls fa aleggiare sulle teste di tutti: “Siamo in una guerra perché il terrorismo ci combatte. Ci saranno altri attacchi e grandi attentati, questo è certo. La minaccia non diventerà minore, ora è mondiale. La battaglia al terrore durerà a lungo, forse un’intera generazione (…)”. E quindi, ecco, il “contrasto”: Se la situazione in Siria e in altre zone “calde” non si normalizzerà, il terrorismo si tramuterà in un nuovo tipo di guerra coinvolgendo il mondo intero. Il punto focale era, e resta “la situazione in Siria”, il nodo da eliminare, Assad…

Bashar al Assad
Bashar al Assad

Già a poche ore dall’accordo di Monaco un duro colpo era stato dato da Riad Hijab, presidente dell’Alto consiglio dell’opposizione siriana, che aveva dichiarato “Nessun accordo è possibile fino a quando rimarrà in carica in presidente Al Assad e rimarranno in Siria i pasdaran, un avvertimento che aveva subito ricevuto risposta dallo stesso Bashar Al Assad: riconquisterò tutto il Paese, ma potrebbe volerci molto tempo”…

A questo punto, e così come si presenta la situazione, bisognerà vedere cosa seguirà a questi giorni di incertezza.

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