Nelle acque “siciliane” navi da guerra, navi/taxi per migranti, poligoni miltari…

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di Salvo Barbagallo

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Nelle acque “siciliane” c’è un po’ di tutto in questi giorni (ma forse anche prima e forse anche dopo): ci sono navi da guerra per l’esercitazione NATO “Dynamic Manta 2017”, ci sono le navi (di soccorso e dei trafficanti d’esseri umani) che fanno la spola fra Libia e porti di Sicilia trasportando migliaia di migranti, ci sono le esercitazioni a fuoco a Portopalo. Poi (si incomincia ad affermare) ci sono anche le “navi fantasma” dell’Isis addette al traffico di essere umani. Poi (forse) c’è anche qualche naviglio di croceristi in vacanza nel Mediterraneo. Si dirà “niente di nuovo, è ormai consuetudine consolidata” che vengono tutti nell’ex Mare Nostrum a smaltire i propri affari. In quel mare dove gli spazi tranquilli per i pescatori isolani si fanno sempre più ristretti, dove l’inquinamento per gli scarichi “anormali” si fanno sempre più pesanti e frequenti, in quel mare che doveva essere di “pace” e che invece “pace” non trova.

In questo momento, e fino al prossimo 24 marzo, scorazzano nelle vicinanze delle coste siciliane anche due sottomarini, due idrovolanti militari e una fregata della Turchia di Erdogan che partecipano alla “Dynamic Manta 2017” assieme a sommergibili provenienti da Francia, Grecia, Italia, Spagna, e Stati Uniti d’America, e a dieci navi militari di Francia, Grecia, Inghilterra, Italia, Spagna, e Stati Uniti, con il supporto di 14 aerei da pattugliamento marittimo ed elicotteri. Lo scopo delle manovre aeronavali è quello di rafforzare principalmente le tecniche di lotta anti-sommergibile e, per farlo, verranno simulate condizioni quanto più veritiere possibile. Verranno pertanto messe in atto anche cacce tra sommergibili proprio con la finalità di sviluppare le tecniche belliche in scontri multinazionali. Le località di supporto dell’esercitazione sono Augusta, Catania (oltre al porto, soprattutto Sigonella) e Siracusa. Proprio ad Augusta oggi (domenica 19 marzo) comitati No Muos hanno indetto un presidio, previsto alle 10:30, in via Darsena: una manifestazione che, ovviamente, sarà contrastata dalle forze dell’ordine e che (purtroppo, a conti fatti) non sortirà nulla, tenuto conto che mancano i sostenitori “politici” e “governativi” della battaglia contro la militarizzazione dei territori siciliani, e quindi e di certo non inciderà sul proseguimento dell’esercitazione.

Intanto c’è da rilevare che contemporaneamente (dal 20 febbraio scorso) e sino al prossimo 22 marzo, sempre a largo delle coste dell’isola, è in piena attività il poligono marittimo di Pachino, Target Range E321, che “ospita” la Special Forces Group USA che, per l’appunto, si eserciterà nel tiro a fuoco. In questo spazio temporale è già in vigore, a seguito di un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Siracusa, l’interdizione “alla navigazione, alla sosta, alla pesca e ai mestieri affini”.

Intanto… l’Europol in un documento rivela come il business dei migranti è diventato un mercato proficuo, da milioni di dollari l’anno. A seguito di un’investigazione, sono oltre 5.000 i gruppi che organizzano spedizioni verso l’Europa, con prezzi che dovrebbero essere inaccessibili. I trafficanti di migranti provengono da oltre 122 Paesi e facilitano il viaggio dei migranti irregolari verso l’Europa. Nell’ultimo periodo il traffico di migranti è aumentato a tal punto da poter essere equiparato a quello degli stupefacenti. L’Europol ha rivelato l’esistenza di navi cargo che sempre più spesso si avvicinino alle coste per poi spegnere il segnalatore GPS e pertanto risultano “invisibili” a eventuali controlli.

Cos’altro dobbiamo far navigare nelle acque “siciliane”?

 

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