Non ha il coronavirus il 17enne italiano che domenica notte non ha potuto imbarcarsi sul volo da Wuhan che ha rimpatriato gli altri nostri connazionali a causa della febbre. Lo riferiscono fonti della Farnesina. Il giovane è stato sottoposto al test ed è risultato negativo. Gli altri 56 italiani rimpatriati ieri da Wuhan hanno intanto trascorso la prima notte negli alloggi allestiti al Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito nella città militare della Cecchignola. Da ieri e per quattordici giorni i nostri connazionali trascorreranno le loro giornate in stanze o mini appartamenti per famiglie, aree comuni all’aperto, ma delimitate, dove poter uscire: sono sotto “sorveglianza sanitaria” e “osservazione clinica” a cura dei medici ed infermieri dell’Esercito, tutti provenienti dal policlinico militare Celio. Nel team sanitario l’Esercito fornirà anche ufficiali per il supporto psicologico se necessario.
Intanto, la task-force sul coronavirus 2019-nCoV del ministero della Salute che si è riunita questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza, ha deciso, insieme alla Protezione Civile, di “rafforzare sensibilmente i controlli e il personale medico e sanitario in tutti gli aeroporti e i porti. A Roma Fiumicino si stanno attivando in queste ore corridoi sanitari e scanner termici su tutti gli arrivi”.
Nel frattempo il bilancio dei morti in Cina è salito a 425, come riferito dalla commissione sanitaria nazionale, secondo cui nella provincia di Hubei si sono contate ieri 64 vittime. Sono intanto oltre 20 mila le persone contagiate in tutto il Paese. E si registra il primo morto a Hong Kong e il primo caso di contagio in Belgio. (Adnkronos)