Covid, “mafia in soccorso a famiglie e imprese in crisi”

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“La fotografia di quello che è accaduto dallo scorso mese di marzo, un vero e proprio evento tragico e portatore di immani conseguenze negative, ci impone di richiamare l’attenzione di tutti sull’espansione del cosiddetto ‘welfare mafioso di prossimità’, ovvero quel sostegno attivo alle famiglie degli esercenti attività commerciali e imprenditoriali in difficoltà o in crisi di liquidità”. Lo ha sottolineato il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Annapaola Porzio, presentando la Relazione annuale 2020, racket e usura nell’emergenza Covid-19.

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“Tutto ciò in cambio di ‘future connivenze’, con la non remota possibilità di infiltrarsi ulteriormente nel tessuto economico – ha aggiunto – Penso, in particolare, a ciò che sarà fatto in esecuzione del ‘Recovery Plan’ e delle altre misure pubbliche di sostegno. Infatti, le piccole e medie imprese, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti con partita Iva, proprio a causa della sospensione prima e del rallentamento poi, delle loro attività, costituiscono il comparto economico che soffre maggiormente delle difficoltà in atto e, quindi, più esposte a intimidazioni, usura ed estorsione. A ciò è da aggiungere lo stato dei nostri conti pubblici, che risulta certamente peggiorato rispetto a quanto originariamente previsto nel Documento di Economia e Finanza dell’aprile scorso. Inoltre, i dati Istat, con riferimento al secondo semestre del 2020, rilevano flessioni ulteriori del Pil, che contribuiranno ad impoverire i ceti produttivi del nostro Paese”.

“Non è da sottovalutare anche il blocco temporaneo delle attività giudiziarie che ne ha accresciuto l’arretrato e comporterà inevitabilmente, anch’esso, un rallentamento anche delle istruttorie relative alle concessioni dei benefici economici alle vittime, fondate sulle inchieste della Magistratura e sui loro esiti processuali – ha sottolineato Porzio – I provvedimenti adottati fin qui dal Governo per favorire i settori produttivi, la forza vitale del nostro Paese, hanno evidenziato la urgente necessità di evitare appesantimenti burocratici e stanno finalizzando strumenti per attenuare le distorsioni operative che rendono particolarmente critica l’erogazione del denaro da parte degli Istituti di credito. Infine, va sottolineato come la possibilità che hanno avuto i clan di poter dispensare la smisurata liquidità di cui dispongono alle persone in difficoltà con immediatezza e senza, al momento, chiedere una contropartita, ha determinato un’impennata del livello reputazionale delle conventicole criminali foriera di gravi conseguenze per il futuro”.

“Dopo aver arginato l’ala militare delle associazioni mafiose, occorre sempre più concentrarci sulle convergenze di interessi tra queste ultime e le opacità del sistema economico e creditizio -ha detto – Le stesse lucrano sui fondi pubblici o non garantiscono a molti settori imprenditoriali, artigianali e commerciali quell’aiuto economico di cui questi hanno grande bisogno, soprattutto, in questo momento così difficile. Il potere di erogazione economica, spesso condotto con modalità oblique e poco chiare, rischia di drogare importanti circuiti economico–finanziari, di provocare effetti perversi sui cicli produttivi, ed incidere negativamente sui sani processi di sviluppo economico e sui livelli di coesione sociale, impoverendo, in tal modo, gli imprenditori e i commercianti onesti”. (AdnKronos)

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