Gran Bretagna rifiuta estradizione in Usa di Assange

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La Gran Bretagna rifiuta l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, ha stabilito questa mattina la giudice del tribunale di Londra Vanessa Baraitser citando il rischio di suicidio del fondatore di WikiLeaks. L’etradizione sarebbe “pesante” a causa del suo stato di salute mentale.

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Negli Usa Assange è accusato di spionaggio e di aver violato le reti informatiche del governo. Fra il 2010 e il 2011 su WikiLeaks erano stati pubblicati centinaia di migliaia di documenti sulle guerra in Afghanistan e Iraq, oltre che dispacci dei diplomatici americani nel mondo.

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Ancora non è finita la battaglia diJulian Assangeper tornare libero da procedimenti giudiziari dopo la pubblicazione, nel 2010, di centinaia di migliaia di pagine di documenti riservati del governo americano. Gli Stati uniti ricorreranno in appello contro il ‘no’ alla loro richiesta di estrazione  (hanno due settimane di tempo per inoltrare la richiesta).

La decisione finale sarà nelle mani del ministro degli Interni britannico e di una eventuale, ma non probabile, concessione del perdono da parte del presidente americano. Il pronunciamento di oggi all’Old Bailey di Londra, al termine di un procedimento iniziato lo scorso febbraio, e sospeso per mesi a causa dell’epidemia, potrebbe tuttavia rappresentare l'”inizio della fine” della vicenda giudiziaria a carico del fondatore di WikiLeaks, come ha scritto il Guardian.

Quasi dieci anni fa l’Attorney General di Barack Obama, Eric Holder, annunciava di aver autorizzato azioni giudiziarie “significative” contro Assange. Le autorità svedesi avevano nel frattempo (nell’agosto del 2010) spiccato nei suoi confronti un mandato d’arresto internazionale ma non per la pubblicazione di materiale riservato: per stupro e molestie, sulla base delle accuse inoltrate da due donne a Stoccolma, accuse che Assange ha sempre negato.

Dopo aver perso in appello la contestazione alla richiesta di estradizione della Svezia, nell’agosto del 2012, Assange, nato in Australia 49 anni fa, si rifugia nei locali angusti dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e riceve asilo politico da Quito. Nel 2016, WikiLeaks pubblica le mail trafugate alla campagna di Hillary Clinton da hacher legati all’intelligence russa, un passo considerato come un favore a Donald Trump. A maggio del 2017le autorità svedesi lasciano cadere le accuse nei suoi confronti (anche se non escludono di riaprirlo nel futuro). Ma rimane aperto il procedimento aperto contro di lui in Gran Bretagna per non aver rispettato il rilascio su cauzione (nel quadro del caso svedese), per cui è condannato a 50 settimane di carcere

In ambasciata, Assange ha trascorso 2.487 giorni (quasi sette anni) mentre l’Attorney Genetal di Trump descriveva il suo arresto come “una priorità”. Nell’aprile del 2019, dopo che l’Ecuador aveva revocato l’asilo politico, le forze di sicurezza britanniche hanno fatto irruzione nell’ambasciata e arrestato Assange, non solo per il caso svedese, ma anche dopo aver ricevuto una richiesta d’arresto da parte degli Stati Uniti.

Poco dopo viene reso noto l’atto di accusa nei suoi confronti negli Stati Uniti. Contro di lui sono stati definiti 17 capi d’accusa per spionaggio (che potrebbero portare a una condanna di 175 anni di carcere) e uno per aver violato le reti informatiche del Pentagono insieme all’analista della difesa, Chelsea Manning.

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