La Corte suprema indiana ritiene “ragionevole e adeguato” il deposito di circa 1,1 milioni di euro. Chiusi tutti i procedimenti nove anni dopo l’incidente in cui persero la vita due pescatori indiani. I due marò saranno risentiti dai pm di Roma
La Corte suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti contro Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, i due marò accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala a febbraio del 2012. Lo riferiscono i media di Nuova Delhi, secondo cui già la settimana scorsa la Corte suprema aveva accettato di chiudere tutti i procedimenti dopo il deposito del risarcimento di 100 milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro.
Secondo i media di Nuova Delhi, la Corte Suprema considera “ragionevole e adeguato” il risarcimento, 80 milioni dei quali dovranno essere depositati a favore degli eredi dei due pescatori (40 per ogni famiglia) e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.
Moglie Latorre “Da nove anni sono costretta a parlare a nome di mio marito. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto”. Lo dice all’Adnkronos Paola Moschetti, moglie di Massimiliano Latorre. “È ora -aggiunge- di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuole dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma”.