Slowdive, Panda Bear & Sonic Boom, Still Corners, EKKSTACY, Just Mustard e Plastic Mermaids sono i primi act annunciati per la 26esima edizione di Ypsigrock, il primo boutique festival italiano, che si svolgerà dal 10 al 13 agosto come sempre nel suggestivo borgo siciliano di Castelbuono, all’interno del Parco delle Madonie.
La regola dell’Ypsi Once, che impone una sola esibizione sui palchi di Ypsigrock sotto lo stesso moniker, vale anche per Rachel Goswell: dopo la presenza nel 2016 con i Minor Victories, infatti, l’artista torna a Castelbuono ma con gli Slowdive, da sempre una della band più attese dagli ypsini, l’appassionata community del festival che, con il suo proverbiale calore, rende uniche e magiche le esibizioni dell’evento organizzato dall’Associazione Culturale Glenn Gould.
Ypsigrock quindi ospiterà la celebre band inglese, fondata a Reading nel 1989 e composta da Neil Halstead, Rachel Goswell, Christian Savill, Nick Chaplin e Simon Scott che, nella dimensione live, con il loro suono sognante e stratificato, riuscirà a catturare l’attenzione e ad ammaliare l’attento pubblico di Ypsigrock. Grandi sono le aspettative degli appassionati che il prossimo agosto saranno a Castelbuono anche per l’esibizione di Panda Bear & Sonic Bloom, a seguito dell’uscita di Reset, primo album frutto della collaborazione tra due dei maggiori interpreti di generazioni differenti della psichedelia. Nella line up della prossima edizione del festival, svelata in parte con questo annuncio, ci sarà spazio anche per il dream pop degli Still Corners, la commistione di indie, post-punk e synth wave nata dall’estro del giovanissimo artista canadese EKKSTACY, l’electro-noise della band irlandese Just Mustard e l’indie rock psichedelico del coloratissimo collettivo creativo Plastic Mermaids originario dell’Isola di Wight.
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Ypsigrock Festival, una Sicilia Inaspettata
Ypsigrock Festival è il primo boutique festival Italia che, dal 1997 edizione dopo edizione, attraverso alcune significative scelte artistiche e di immagine, si è ritagliato uno spazio considerevole tra gli eventi più importanti del vecchio continente per la sua originale ed eccentrica capacità di innescare un’empatia intima e unica tra gli artisti e il pubblico degli ypsini che scoprono un angolo imprevedibile e inaspettato di Sicilia, lontano dei soliti cliché e più incline ai modelli culturali internazionali.
Le band del primo annuncio
Fin dagli esordi gli Slowdive si caratterizzano per essere fuori dagli schemi, con un sound introspettivo alla ricerca dell’attenzione dell’ascoltatore. Nei fatti gli Slowdive sono diventati una band cult della scena shoegaze, attraverso piccoli cambi di formazione, capaci di unire melodia e modernità, la canzone pop al noise, con lunghe sinfonie distorte ed eterei intrecci vocali, dando vita ad uno dei sound più originali proveniente dall’Inghilterra di inizio anni novanta. La band si era sciolta nel 1995 per poi ricostituirsi nel 2014, dopo 20 anni. La prima fase del loro percorso è quella più ricca dal punto di vista della produzioni con gli EP Slowdive (1990) e Holding our Breath (1991), dove si delineano i punti caratteristici del sound della band, e l’esordio Just for a day (1991), considerato da molti come il manifesto dello shoegaze. Seguono il secondo album Souvlaki (1993), dove compaiono i primi accenni elettronici, e l’EP In Mind (1994). La strada verso il terzo album li porta a intraprendere una nuova fase dove a dominare è lo sperimentalismo di Neil Halstead: Pygmalion (1995) è l’ultimo album che segna la prima fase degli Slowdive ed è definito come il disco più controverso e al tempo stesso l’opera migliore della formazione, che trascende lo shoegaze degli album precedenti attraverso sonorità più marcatamente ambient e post-rock. I componenti intraprendono percorsi artistici differenti, con Neil Halstead e Rachel Goswell che continuano il loro sodalizio come Mojave 3. Gli Slowdive si riuniscono nel 2014 in occasione di un tour europeo e iniziano la seconda fase della loro carriera, che li porterà al quarto album: Slowdive (2017). Negli ultimi anni la band britannica si esibisce in tutto il mondo, riscuotendo un ottimo successo da parte di nuovi e vecchi appassionati.
Dal punto di vista della scena musicale, la crisi pandemica ha generato anche qualcosa di positivo come il sodalizio tra Sonic Boom (Peter Kember, famoso per essere il sodale di Jason Pierce negli Spacemen 3) e Panda Bear (Noah Lennox degli Animal Collective): due generazioni differenti di suoni lisergici che hanno trovato il modo di combattere le chiusure forzate delineando una via di fuga musicale con l’ossatura dell’album Reset, pubblicato nel 2022. I due artisti ad agosto saranno in Italia a Ypsigrock per un’esibizione che sicuramente non deluderà le aspettative del pubblico, pronto a godersi il perfetto equilibrio tra l’esuberanza di Panda Bear e l’eleganza di Sonic Boom.
Kember e Lennox avevano già collaborato in occasione di Tomboy e di Panda Bear Meets the Grim Reaper di Panda Bear, di cui Sonic Boom era stato il produttore, ma questa volta i ruoli sono paritari. La ricerca che alimenta le tracce di Reset è la musica pop degli anni 50 e 60, di cui entrambi sono appassionati, in cui infondono nuova linfa nei campionamenti che di primo impeto hanno l’idea di creare un ambiente musicale confortante a cui fanno da contraltare i testi che riflettono il lato oscuro dell’esperienza dei giorni nostri. La particolarità di questo disco risiede nel contrasto tra la vivacità pop e la stravaganza retrò della musica e un certo scollamento emotivo nei testi che disorienta e ammalia.