Una serie di presunte anomalie di gestione della Serit, la società che si occupa della riscossione dei tributi in Sicilia, sono state denunciate venerdì 5 aprile dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che volendoci vedere chiaro ha annunciato anche di aver inviato alla Procura generale della Corte dei Conti e alla Procura antimafia di Palermo, le carte raccolte sulla vicenda. Il governatore ha denunciato modifiche ”unilaterali dei tassi di interesse, appena una settimana fa, su uno scoperto di 160 milioni di euro con un aumento di due punti”, e parlato di ”una consulenza da 15 milioni per dieci anni fatta ad agosto 2012 in piena campagna elettorale a uno studio di consulenza legale”, oltre a ” incarichi per 10 milioni all’anno affidati a tre professionisti”. Crocetta inoltre ravvisa ”anomalie” nell’operazione di fuoriuscita del Mps dalla Serit, che aveva perdite da 20 milioni di euro all’anno. ”Stranamente – denuncia il governatore – Mps ha valutato la sua quota 360 milioni, ma non esiste la certificazione della valutazione da parte di un soggetto terzo. E per pagare questa quota l’azienda ha acceso un mutuo ventennale, con un rateo da 20 milioni all’anno”.
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