Non dimenticare Via D’Amelio

di Valter Vecellio Lo sa, Paolo Borsellino, di essere “segnato”. Lo scrittore Damon Rumyon, mutuandolo dal gergo della malavita, definisce “Il dito” colui che indica le persone da uccidere, da sequestrare, da rapinare. Borsellino lo sa che c’è un “dito” che lo punta da tempo, che dopo il suo fraterno amico Giovanni Falcone, con cui ha condotto mille inchieste antimafia, ora tocca a lui. Lo sa, lo dice. Alla presentazione di un libro, a Roma, per esempio: “…Raccogliendo financo tra le mie braccia gli ultimi respiri di Giovanni Falcone, pensai…

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Nizza 14 luglio, svolta del terrorismo in Europa

di Salvo Barbagallo   Nizza, giorno di festa, giorno di sangue Uccidere mentre la gente è in un momento di relax, sia nella sala di un ristorante, sia in una strada mentre si assiste a fuochi pirotecnici nel corso di una festa. Nizza 14 luglio 2016, anniversario della presa della Bastiglia, ha segnato un punto di svolta nella strategia del terrorismo jihadista, ed è l’immediato futuro che potrà spiegarci il vero significato di questa “svolta”.

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Strage a Nizza: nella morte la strategia del terrore jihadista

di Salvo Barbagallo   Non è complicata la stategia del terrore jihadista: seminare morte fra innocenti, creare paura ovunque, senza tenere conto di frontiere. Liberté, Égalité, Fraternité: alle tre parole che hanno fatto la Francia e il mondo moderno, si contrappone il terrore jihadista che mostra di non avere frontiere, e che può colpire sempre in maniera feroce. Promenade des Anglais di Nizza, 14 luglio ore 22.30,

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Archiviato a Catania il “caso Mattei”: nessun mistero sulla morte del presidente ENI

di Salvo Barbagallo L’ultima pagina sul “caso Mattei” è stata scritta a Catania, la città dove il “caso” era nato nel lontano ottobre del 1962. A firmare la definitiva sepoltura della vicenda è stato tre giorni addietro (10 luglio) il presidente dei Gip del capoluogo metropolitano etneo Nunzio Sarpietro.

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Italia oggi: da nord a sud tra clientelismo e parentopoli

di Salvo Barbagallo   Per il ministro dell’Interno Angelino Alfano non sono giorni facili e la prospettiva di certo non appare rosea: tutti gli sono addosso. Tutti sono scandalizzati per un modo di procedere dei politici, in generale, consolidato da anni e anni, ma al ministro dell’Interno non si vuole perdonare nulla. Il ministro si difende e afferma che il fango che sta scaturendo dall’inchiesta “Labirinto” della Procura di Roma non riguarda lui,

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C’è chi si accorge che lo Statuto Siciliano viene violato

Stefania Prestigiacomo

di Carlo Barbagallo   Le decisioni probabilmente non cambieranno mai perché vengono prese lontano (chissà dove?), ma quantomeno c’è qualcuno che denuncia qualche violazione dello Statuto Speciale Autonomistico della Sicilia. A scendere in campo è la parlamentare Stefania Prestigiacomo, parlamentare maturata nella non dimenticata scuola politica dell’ex ministro Salvo Andò, che contesta l’accordo Stato/Regione che recentemente ha “sbloccato” 500 milioni per la Sicilia.

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Dacca: giovani, ricchi, istruiti e spietati assassini

di Salvo Barbagallo C’è chi si è stupito nell’apprendere che fra i componenti del commando jihadista che ha trucidato venti persone a Dacca ci fossero giovani benestanti e istruiti, figli di persone per bene della società bengalese, e molti si chiedono come sia possibile che sia avvenuta in questi giovani una trasformazione talmente radicale da trasformarli in feroci carnefici.

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Vuoi girare il mondo? Impara il Corano, non l’inglese

di Salvo Barbagallo   L’Estate, come era inevitabile, porta il consueto caldo ma la città (almeno sino ad ora) non ha perso il suo ritmo. In Sicilia è difficile perdere il ritmo volutamente, se lo fai sei finito. C’è sempre qualcuno pronto a prendere il tuo posto. In questa città siciliana – potremmo essere a Palermo, Catania o altrove – trovi sempre un bar che viene trasformato in punto di riferimento

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Terrorismo jihadista: anche gli italiani presi di mira

Nove italiani uccisi da terroristi jihadisti due giorni addietro mentre cenavano all’Holey Artisan Bakery’ a Dacca, capitale del Bangladesh. Venti le vittime dell’assalto dei militanti dell’Isis: chi sapeva recitare versi del Corano è stato risparmiato dai jihadisti, gli altri sono stati torturati, secondo quanto scrive il quotidiano bengalese Daily Star, citando il racconto degli ostaggi tratti in salvo. Altro sangue, altro cordoglio da un capo all’altro della Terra. Il terrorismo non ha confini: da Parigi a Bruxelles, ad Ankara a Istanbul, il prossimo attacco? Un nostro lettore ci ha inviato…

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