Sicilia, porta dell’Eldorado o porta dell’inferno?

Di Salvo Barbagallo   Troppo presi (forse) dai problemi del quotidiano, per i Siciliani è diventato un “fatto” scontato la presenza di centinaia e centinaia di migranti che provengono da Paesi in guerra al di là del Mediterraneo. In Sicilia la questione dell’integrazione fra le genti non si è mai (o quasi mai) posta sin dai tempi antichi. In Sicilia non si è posta mai (o quasi mai) una “questione” di “incompatibilità” di religioni

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Sicilia: quelle imprese che vengono dal nord…

Di Salvo Barbagallo   Negli Anni Ottanta in Sicilia la grande imprenditoria venne messa al tappeto: tra tangentopoli e collusioni con la mafia rimase ben poco ad operare. Scomparsi dalla scena le grandi per le aziende isolane sopravvissute fu difficile restare sul mercato (isolano, nazionale ed estero), se non per lavori in “subappalto”. In Sicilia poterono operare per i lavori pubblici quasi esclusivamente  imprese che venivano dal nord, e quindi con un pedigree immacolato e riconosciuto,

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Parigi: vittime di una intolleranza che non sappiamo contrastare

Di Valter Vecellio      Sono lì, in una cartella della mia libreria, e le sfoglio con malinconia e tristezza: sono le “tavole” in dono a una rivista, “Prova Radicale”, uscita tra il 1975 e il 1976, una redazione di quattro gatti alle prime armi, e  che a malapena saltabeccava sulla macchina per scrivere; e infatti dopo qualche numero la rivista chiuse.

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I Talebani in Sicilia? Introvabili…

Di Salvo Barbagallo La missione militare ISAF chiude i battenti in Afghanistan: da ieri, domenica,  i contingenti militari stanno lasciano l’Afghanistan. La forza NATO di combattimento che ha operato in quel Paese, insomma, sta facendo ritorno a casa. Dopo tredici anni di guerra e guerriglia con l’obbiettivo di mettere “ko” il pericolo dei Talebani, senza riuscirci, l’ISAF si porta a casa il pesante fardello di 3.485 soldati uccisi sul campo.

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Ogni cosa è una “questione politica”

Di Salvo Barbagallo Ormai arrivano a centinaia e centinaia, a che serve contarli? Rappresentano la disperazione migrante, ma chi se ne frega veramente? Di certo l’Italia fa il suo dovere, e la Marina Militare lo dimostra: nella sola giornata di Natale ha tratto in salvo quasi mille persone nel canale di Sicilia. Altre cinquecento in queste ore sono dirette verso le coste dell’isola. C’è chi muore, c’è chi nasce, come il bambino venuto alla luce il giorno di Natale sulla nave rifornitrice Etna dopo che la madre, una giovane nigeriana…

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2014: da ricordare solo le parole di Papa Francesco

Di Salvo Barbagallo   Questo 2014 che se ne va (così come altri anni che lo hanno preceduto) andrebbe messo subito nel dimenticatoio per le tante e tante nefandezze che nel suo corso si sono registrate. Troppi avvenimenti che sarebbe meglio cancellare e non archiviare, oppure metterli in costante evidenza per contribuire a non farli ripetere. Alla persona comune non è dato il potere di cambiare le cose, quelle poche facoltà che possiede non sono in grado di spostare una sola virgola dalle decisioni che altri, al suo posto, prendono…

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Nostalgia (o tentazione?) della strategia della tensione

Di Salvo Barbagallo Corsi o ricorsi? Nostalgia (o tentazione…) della strategia della tensione? Nostalgia di anni dimenticati (e messi in archivio da tempo) che tanto dolore e tante vittime hanno provocato? Sono queste le prime domande che vengono spontanee dopo avere appreso del blitz dei carabinieri del Ros all’Aquila, Montesilvano, Chieti, Ascoli Piceno, Milano, Torino, Gorizia, Padova, Udine, La Spezia, Venezia, Napoli, Roma, Varese, Como, Modena, Palermo e Pavia che ha portato dietro le sbarre 14 presunti terroristi (o aspiranti tali) di matrice neofascista. Subito si parla di “eversione nera”…

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Natale: niente di nuovo sul fronte occidentale…

Di Salvo Barbagallo   E’ Natale, ma non c’è niente di nuovo sul fronte occidentale, solo le cose alle quale siamo abituati e che sembra non tocchino nessuno. Nessuno (almeno apparentemente) si commuove al termine “pace” probabilmente perché in molti sono convinti che, oggi come oggi, sia un eufemismo ipocrita poiché la “pace” dipende dai potenti di turno, e la “guerra” (almeno per il momento) è lontana e si vede solo in televisione. Immagine traslata e non vissuta in prima persona.

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A Natale non tutti restano a casa

Di Salvo Barbagallo Viene lanciato come grido d’allarme: a Natale 48 milioni di italiani resteranno a casa, la maggior parte (30 milioni) per motivi economici. E grido d’allarme – lanciato da Federalberghi – è, ma c’è da dire anche che ben 11,8 milioni di connazionali se ne andranno in giro per il mondo. Un numero comunque elevato: supera l’intera popolazione delle regioni Lazio (5.878 milioni di abitanti) e Sicilia (5.088 milioni di abitanti): è come se durante le festività queste due regioni rimanessero completamente deserte. Vale a dire che la…

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Sulla Sicilia può sventolare solo una bandiera bianca…

Di Salvo Barbagallo I fermenti neo separatisti, o “indipendentisti”, che dir si voglia, in diverse regioni d’Italia ci sono da sempre: dalla Sardegna, al Veneto, alla Sicilia. Sono aspirazioni che affondano le radici in tempi lontani, aspirazioni rimaste tali, quasi sempre perché le stesse collettività dalle quali scaturiscono probabilmente non credono che possano tramutarsi in realtà. Alla ribalta della cronaca c’è, in maniera prioritaria, il Veneto il quale crede che, primo o poi, riuscirà ad avere la sua indipendenza. I sostenitori del “Veneto Indipendente” affermano d’aver fatto un passo avanti.…

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Libia-Sicilia 30 minuti di volo…

Di Salvo Barbagallo   Libia-Sicilia poco meno di trenta minuti d volo, 471 chilometri di distanza Ragusa-Tripoli. In Libia si combatte, la guerra civile sta divorando il Paese. in Libia c’è una situazione di caos, ma alla Sicilia (all’Italia, poi…) non sembra giungere alcun eco di quelle battaglie che vedono contrapposti due governi, quello del premier Thinni sostenuto dall’ex Sicilia, e soprattutto dall’Egitto, e quello di Tripoli del premier Omar Al Hassi, sostenuto dalla città di Misurata e dalla milizie islamiste.

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Quanti jet militari nei cieli di Sicilia?

Di Salvo Barbagallo Incominciano a far paura i cieli del nord Europa: l’intensa attività degli aerei militari russi è in continuo aumento, e frequenti sono i rischi di collisione fra velivoli di guerra e velivoli di linea commerciali. La Svezia ha denunciato nei giorni scorsi lo scampato pericolo tra un Mig russo e un aereo passeggeri a sud della città di Malmoe. Come in circostanze verificatisi in precedenza, il jet russo aveva spento il “trasponder”, il sistema elettronico di identificazione che lo avrebbe fatto avvistare prima dal radar di bordo…

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Bombe atomiche a Sigonella? Ma quando mai…

Di Salvo Barbagallo A Vienna lunedì scorso è stato presentato un interessante studio effettuato dal “Natural Resources Defense Council” di Washington e dall’austriaca “Zentralstalt fur metereologie und geodynamic” tendenti a simulare le conseguenze di una catastrofe nucleare che dovesse verificarsi in una delle basi aeree militari d’Europa. La città scelta per la simulazione è stata Aviano che ospita un’infrastruttura militare italiana utilizzata dall’aeronautica militare statunitense.

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Loris, MafiaCapitale, Brega Massone: scacco all’informazione in tre mosse

Di Marco Di Salvo Ci torniamo, forse perché siamo noiosi. O, forse, perché ogni giorno di più vediamo il configurarsi di una narrazione informativa che poco ci piace e che, nel nostro piccolo, vorremmo avversare. Un’informazione che poco ha a che fare con i principi e le regole che (una volta?) permeavano questa professione che, è sempre più evidente, con la perdita di valore economico per i suoi operatori perde anche valore etico nel suo esercitarsi.

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Siamo confusi: vorremmo capire quali sono i segreti della Repubblica

Di Salvo Barbagallo   Di certo il tempo – se non i secoli almeno i decenni – inevitabilmente riesce a trasformare ogni cosa, fuorché l’uomo che è fatto come è fatto e difficilmente riesce a migliorarsi. Filosofia spicciola? Sicuramente, ma le cose “banali” spesso sono quelle più rispondenti alla realtà. Non vogliamo andare troppo lontano. Negli Anni Settanta i problemi del Paese erano diversi da quelli attuali: c’era la strategia del terrore, Piazza Fontana, il generale De Lorenzo, i servizi segreti con i loro moltissimi lati oscuri. C’era Aldo Moro,…

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Ai politici non fanno paura elezioni e assenteismo

Di Salvo Barbagallo Nonostante i recenti scandali (vedi Roma “mafiosa”), nonostante il crollo della credibilità del governo Renzi, nessuna voce – almeno in questo momento – si alza per invocare nuove elezioni nazionali: lo spettro degli italiani alle urne non preoccupa più di tanto i politici, così come non alzano grida di allarme per una crisi economica che si aggrava sempre maggiormente.

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