La realtà anticipata dalle fiction

Di Salvo Barbagallo   Ogni volta che esplode uno scandalo la reazione immediata è di stupore: ci meravigliamo che certe cose possano accadere, ci meravigliamo quando i protagonisti hanno nomi di tutto rispetto. Lo “scandalo”, prima o poi, coinvolge le categorie più disparate: dalla politica, all’industria, al professionismo, alla sanità, e chi più ne ha più ne metta. Ci meravigliamo, ma è stato sempre

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Il prezzo di una vita

Di Guido Di Stefano     Tre gradini: bastano tre gradini per ergersi ad autorità. Basta scalare tre gradini e girarsi verso il pubblico (prima o poi pagante con lacrime e sangue) per essere ascoltati come somme autorità, come sommi profeti, come dei.    Non importa dove si trovino i “tre gradini”;  una anonima piazza, una strada, un trivio, un quadrivio, un sagrato, una scalinata, un ambiente laico o religioso: tutto  va bene perché lì in cima ai classici tre gradini inizia o si perpetua una carriera e perché chi lì…

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In Sicilia chi rompe non paga e lascia a noi i cocci

Di Guido Di Stefano    Succede in Sicilia, Italia, UE, Mediterraneo, vicino Oriente: ormai da anni. Per le bramosie di pochi  si sfascia tutto e ai popoli restano conti da pagare, morti da contare,  macerie accumulate, vite errabonde, terrore dilagante, le tenebre della disperazione e non la luce della speranza.     Alcuni popoli pagano senza colpe specifiche se non quelle di trovarsi lì dove sono; altri pagano, quanto meno, per  pesante miopia  e/o per sfrenato tornacontismo: questi siamo noi.

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Sicilia ed Europa: tuoni ed invidia per perire miseramente

Di Guido Di Stefano      “Tanto tuonò che piovve”, sospirò Socrate rivolto alla iraconda Santippe che, non ricevendo risposta alle sua aggressione verbale, lo aggredì con l’acqua. Ed ancora la “tradizione classica” ci tramanda il mito del castigo inflitto da Giove all’invidioso che desiderò per sé la perdita di un occhio purchè il vicino li perdesse entrambi: il saggio e giusto Giove accecò l’invidioso dimostratosi veramente malvagio (in effetti è diabolico chi vuole il male per il male).

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La Voce della Rete: Mafia Capitale, Mose ed Expo, i numeri a confronto

Su il Post di venerdì scorso, un’interessante analisi sui numeri di Mafia Capitale, confrontata con altri scandali dell’ultimo anno. E Davide De Luca ha scoperto che… Tra appalti e tangenti, la quantità di denaro coinvolto nell’inchiesta “Mafia capitale” non sembra particolarmente rilevante rispetto agli altri grandi scandali scoperti dalla magistratura negli ultimi tempi, come lo scandalo EXPO e quello che ha riguardato il MOSE . Almeno fino ad oggi.

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Il Medioevo del Terzo millennio

Di Guido Distefano    Ci sentiamo oppressi da una sempre più fitta e maleodorante caligine “medievale”, quotidianamente  via via più asfissiante, accecante, fono-assorbente: tant’è che vogliamo urlare al mondo che il Medioevo imperante nel Secondo millennio, appena “passato”, si è fermato e ci ha attesi al varco del Terzo millennio, più pernicioso e diabolico che mai.    Magari molti di voi obietteranno di getto che è assurdo quanto diciamo, atteso che siamo molto più progrediti ed istruiti dei nostri predecessori e aggiungeranno che ora siamo in democrazia. Certo solo nel…

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La Voce degli altri: il nemico di comodo

Una interessante analisi del fenomeno Salvini (e sui suoi “padri”) , pubblicata su il manifesto di oggi a firma di Michele Prospero “Se si vuole capire come i media costrui­scano in labo­ra­to­rio una lea­der­ship, biso­gna seguire la sca­lata di Mat­teo Sal­vini. In un sistema sem­pre più disar­ti­co­lato, il gra­di­mento dei media basta da solo per inven­tare un lea­der dal nulla. Chi pensa alla Lega come a un sog­getto quasi nove­cen­te­sco, dal denso radi­ca­mento ter­ri­to­riale e dai riti para-ideologici di massa, si inganna.

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Antipolitica e Pannella. Il doppio messaggio di Napolitano che non si è voluto cogliere

di Valter Vecellio L’altro giorno abbiamo avuto la prova provata che si vive una realtà dove si è sommersi di “comunicazioni”, giungono “notizie” di ogni tipo, ne siamo spesso travolti; e al tempo stesso si sguazza in un mare di letterale ignoranza. Per citare il titolo di un bel libro di Jean-François Revel di anni fa, “La conoscenza inutile”. La prova provata è costituita dall’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano messaggio all’Accademia dei Lincei, e dal messaggio, i parallelo, inviato a Marco Pannella in occasione della sua premiazione disposta…

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Il barcone dei migranti, foto dell’anno per il Time

Roma – 10 dicembre 2014 – C’è anche una foto “italiana” tra le dieci scelte dal Time per illustrare il 2014. Racconta un salvataggio nel Canale di Sicilia ed è stata scattata lo scorso giugno da Massimo Sestini. “Quel barcone sovraccarico – scrive il settimanale americano – è una composizione straordinaria, che in un fotogramma racconta la disperazione e i rischi che decine di migliaia di persone dal Medio Oriente e l’Africa corrono per trovare una vita migliore in Europa”. Un ricerca che per migliaia di loro si conclude con…

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La Voce della Rete: La Santa Croce dei processi mediatici

Il miglior commento possibile sulla vicenda di Santa Croce Camerina non si trova sui giornali o sulle tv nazionali, ma su Fb. E lo scrive ieri una vecchia conoscenza della cronaca giudiziaria italiana, Sergio Scandura, inviato di Radio Radicale e tra i responsabili di una rubrica storica dell’emittente, lo Speciale Giustizia, che ha numerosi fan in ambito giudiziario. E non solo:

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Cara Italia ti scrivo…

In Italia il fisco è il laccio al collo di ogni individuo che si azzardi a intraprendere una qualsiasi attività in proprio. Dal momento in cui decisi di diventare imprenditore fu come se nello stesso attimo divenissi subito evasore, visto che come tale si è trattati. Il primo ostacolo: bisogna fare i conti con la burocrazia. In teoria, basta andare negli uffici giusti dove trovi un esercito di servitori dello Stato pronti a darti una mano, ma in realtà spesso ti ritrovi a chiedere informazioni a un giornale sportivo, sospeso…

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Muri che cadono, muri che crescono

Di Guido Di Stefano    Siamo cresciuti tra le certe macerie e i sospetti veleni, amichevoli e fraterni doni  che i “buoni” amici nostri ci hanno  lasciato nel corso di di una tragica guerra, che tanta prosperità ha portato ad alcuni “buoni”.    Dalle bocche dei testimoni (o dobbiamo chiamarli sopravvissuti?) abbiamo udito il fragore delle bombe ed il crepitio delle armi. Ci hanno raccontato la fame, mentre il loro “silenzio” improvviso ci urlava gli orrori che li avevano avuti come testimoni impotenti.

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La diffusione del caos

Di Guido Di Stefano “Salva l’ordine e l’ordine ti salverà”: il più grande insegnamento dei  Romani che furono capaci di costruire l’impero più grande e duraturo che la storia ricordi; di quei Romani primo e unico popolo che ha avuto l’ardire ed il potere di chiamare “Mare nostrum” tutto il Mediterraneo; di quei Romani che poterono vantarsi di avere “pacificato” tutto il mondo (allora conosciuto) sicché si scrisse a tal proposito “toto orbe in pace composito”.

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Al “Gran teatro Europa”: sinfonia in nome dell’Alleanza

 Di Guido Di Stefano    Orchestra: trombe e tromboni, rigorosamente solisti.    Coro: soprani, mezzosoprani, contralti, tenori, baritoni e bassi anche loro rigorosamente solisti.    Personaggi ed interpreti: qualche eletto e tanti nominati-designati-privilegiati-baciati dai poteri.    Testi e musiche: autori miopi e riservati (ignoti-segreti).    Regia: riservata.    Pubblico pagante: cittadini d’Europa, del bacino del Mediterraneo, del mondo.

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Chi semina vento

Di Guido Di Stefano        “Chi semina vento raccoglie tempesta”: così si diceva una volta, quando chi si proponeva e si collocava ai “vertici” era (capace, grande …) e non appariva. Erano i tempi in cui chi si “offriva” per azioni di governo, di comando, di responsabilità e/o comunque di impegno non ci metteva semplicemente la faccia ma la vita. Ne conseguivano “lieti onori” e/o “tristi lutti”.

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Modi di dire, modi di fare, modi di essere

Di Guido Di Stefano    L’albero si conosce dai frutti: sentenziavano i nostri padri, specialmente quando erano restii o ansiosi di esternare i loro “meditati” giudizi sui loro simili. Magari contestualmente allargavano le loro analisi anche alle piante non arboree, anteponendo le “nostre” specie alle altre o addirittura circoscrivendo l’elencazione solo alle “nostre”: grano (o meglio “frumento”), avena ed orzo venivano “dati” dalle omonime graminacee; olive (ed olio), uva (e vino), sorbe, mandorle, carrube, noci, nocciole, fichi  venivano rispettivamente da ulivo, vite, sorbo, mandorlo, carrubo, noce, nocciolo, fico; la gramigna…

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Lo scandalo dei militari italiani vittime dell’uranio e dimenticati dallo Stato

Di Valter Vecellio Ne capitano davvero tante in questo povero paese che si chiama Italia; e ogni volta non sai se indignarti, rassegnarti a quello che sembra l’ineluttabile, dare ragione a chi vorrebbe ripristinare la ghigliottina e Mastro Titta…Si prenda lo scandalo dei militari italiani vittime dell’uranio; c’è di che rimanere impietriti. Per il comportamento assunto dalle istituzioni, per il silenzio e l’omertà che avvolgono i fatti denunciati, per la gravità delle cose che vengono raccontare. Si comincia con la storia di Giovanni, carabiniere, ex scorta di magistrati antimafia, veterano…

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