Rimangono favorevoli le condizioni del mercato del lavoro. Lo indica l’Istat nella nota sull’andamento dell’economia. A maggio, si è confermato l’incremento dell’occupazione che ha portato il numero di occupati a 23milioni 471mila. Nello stesso mese, il tasso di occupazione è salito al 61,2%, (+0,1 punti rispetto ad aprile e +1,1 punti rispetto a maggio 2022) e il numero di disoccupati è diminuito rispetto al mese precedente dell’1,7%, per effetto di una flessione che ha coinvolto uomini, 25-34enni e maggiori di 50 anni di età. Da maggio 2022 il numero di…
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Emergenza Covid: meno 841 mila occupati
Il calo occupazionale post Fase 1 e 2 interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale
Leggi tuttoLavoro, -101 mila occupati nel primo trimestre dell’anno
Nel primo trimestre, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una forte diminuzione rispetto al trimestre precedente (-7,5%)
Leggi tuttoIstat: crollo della produzione industriale nel 2019
Continua a scendere l’Indice di Produzione Industriale -0,6%
Si riscopre che i disoccupati aumentano!…
di Carlo Barbagallo Siamo sempre a fronteggiare le statistiche che, poi, vengono “interpretate” a seconda dei punti di vista, a seconda di chi è schierato da una parte o dall’altra in politica. In fondo, c’è da dire, comunque si vogliano intendere, i numeri sono pur sempre “numeri” e le “interpretazioni” servono a ben poco.
Leggi tuttoItalia in ripresa economica. Istat: crollo degli ordini
di Luigi Asero La ripresa economica mille e mille volte annunciata continua a tardare il suo trionfale ingresso. L’ultima batosta per i proclami del governo nazionale arriva dall’Istat che, come ormai tutti sapranno, ha reso noti i dati relativi alla produzione industriale del mese di marzo. E per la ripresa è un tracollo, la contrazione registrata (il calo cioè) è pari al 3,6% rispetto al mese di marzo 2015 e registra una discesa dell’1,6% rispetto al mese di febbraio.
Leggi tuttoAl Sud i giovani non credono più alla laurea
In Sicilia il “benessere” non si respira. E non si vede
Giovani, futuro-lavoro addio!
I giovani del Sud non cercano lavoro?
Di Salvo Barbagallo La statistiche, soprattutto nei tempi odierni, aiutano a capire la realtà che si vive, ma spesso le “analisi” sui dati, cioè l’interpretazione dei dati raccolti, vengono strumentalizzate per dimostrare questa o quell’altra tesi, a secondo del vento che tira e/o a secondo di chi li utilizza. E’ il caso degli ultimi dati scaturiti dalle ricerche Istat sul primo trimestre 2015,
Leggi tuttoOccupazione e ripresa: bugie nazionali
Di Salvo Barbagallo Non è perché ci sta antipatico che guardiamo spesso con occhi poco benevoli il premier Matteo Renzi, è il fatto che per nostra natura, in generale, non amiamo gli showman,
Leggi tuttoLa Voce degli Altri: Emigrano tutti dall’Italia, anche gli stranieri
Oggi, Alessandra Arachi sul Corriere della Sera da conto della vera e propria fuga di massa che registra l’Istat (e sono solo i dati del 2013) da parte di cittadini italiani che cercano altrove lavoro. Un altrove interno (con le migrazioni da regione a regione), ma anche verso altri paesi europei e nuove mete. Il dato ancora più significativo è che pure gli immigrati stranieri prendono il largo, segnando ancora di più il destino del nostro paese come base di lancio per altri lidi più sicuri dal punto di vista…
Leggi tuttoGli stipendi peggiori dal 1983, lo dice l'Istat
Mentre qualcuno tecnicamente ci spiega che la recessione durerà per tutto il 2012 e che già dal prossimo anno la situazione migliorerà, l’Istat impietosamente fotografa una situazione che non lascia presagire nulla di buono. A marzo le retribuzioni sono rimaste ferme, mentre si è allargata la forbice tra retribuzione contrattuale oraria e livello di inflazione. E non basta. Sempre nel mese di marzo un lavoratore dipendente su tre nel settore pubblico (il 32,6%) è in attesa del rinnovo del contratto di lavoro. Nel settore privato la percentuale è invece del…
Leggi tuttoVince la Lega, lItalia ha sempre meno Sud
All’inizio dell’autunno è un must, il rapporto Svimez. Ma ogni anno diventa sempre più doloroso. E i dati di questa fine settembre disegnano uno scenario pieno di ombre per il Mezzogiorno d’Italia con qualche, fievolissima, luce. Qualche numero, per cominciare Nel 2010 il Pil e’ aumentato nel Mezzogiorno dello 0,2%, in decisa controtendenza rispetto al -4,5% del 2009, ma distante di un punto e mezzo percentuale dalla performance del Centro-Nord (+1,7%). Non va meglio nel medio periodo: negli ultimi dieci anni, dal 2001 al 2010, il Mezzogiorno ha segnato una…
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