Mass media, libertà di minimizzare

Di Salvo Barbagallo Avete notato come, da un giorno all’altro, scompaiono dalle cronache dei grandi giornali eventi che hanno tenuto desta l’interesse dei lettori? E’ una circostanza alla quale non si fa caso poiché, ovviamente, c’è sempre un argomento “principe” da mettere in risalto, ma ciò non spiega (né giustifica) l’abbandono di quanto è stato seguito prima e del quale poi, per un certo periodo, non si sa più nulla. I meccanismi dell’informazione (ci riferiamo a quella italiana) sono complessi: noi continuiamo a sostenere che ci troviamo in un Paese…

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In due mesi 470 morti senza nome

Di Salvo Barbagallo L’Agenzia di stampa Ansa batte sette righe e mezza per informare che in due mesi, dall’inizio di questo 2015,  le acque del Mediterraneo, a poca distanza dalle coste siciliane, hanno inghiottito 470 migranti. I dati sono stati forniti dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite che ha ricordato che lo scorso anno, nello stesso periodo, le vittime furono quindici. La notizia diffusa dall’Agenzia di stampa è stata raccolta da pochi giornali

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Gheddafi, un massacro “interessato”?

Di Salvo Barbagallo Pochi amano ricordare Gheddafi, soprattutto alla luce degli avvenimenti che sconvolgono la Libia da quando venne decretata la fine della sua dittatura. Forse oggi molti rimpiangono il “male minore” (costituito dall’ingombrante presenza del rais) di fronte alle tragedie che si consumano quotidianamente in quel Paese, di fronte all’incalzare degli jihadisti, e di fronte al pericolo

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Terrorismo e terrorismo

Di Agostino Bonfiglio Già da diversi decenni si ha a che fare con il terrorismo, una piaga (in passato e anche oggi) presente in diverse parti del mondo, dall’America latina all’Asia, e anche in Europa (dal terrorismo basco a quello dell’Ira, o agli attentati a Londra e i recenti a Parigi) per non parlare di quello di casa nostra degli Anni di piombo, delle Brigate rosse. Il terrorismo islamico, per le sue atrocità, si è “conquistato” le prime pagine dei giornali mondiali, imponendosi sulla situazione geo-politica dei paesi arabi.

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Armi chimiche in mano all’Isis

Di Salvo Barbagallo Alti e bassi, le notizie che riguardano il Califfato oscillano nell’attenzione dei mass media (ovviamente) a seconda della loro importanza. L’ultima informazione che proviene dall’altra sponda del Mediterraneo, dalla Libia cioè, non è di certo rassicurante: le milizie dell’Isis si sono impadronite delle armi chimiche di Gheddafi! Non si conosce la “quantità” del materiale trafugato da arsenali militari situati nelle province meridionali della Libia,

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Califfato, immigrati e Procure siciliane

Di Salvo Barbagallo C’è una “frenata” sull’argomento “terrorismo e Isis”? Forse da parte dei mass media nazionali, fin troppo presi (magari giustamente) dalle barbarie commesse dai tifosi olandesi a Roma, e forse fin troppo presi nel registrare lo “scarica barile” sulle responsabilità degli avvenimenti nella Capitale. Più che “frenata”, almeno per quel che appare fuori dai luoghi dove si prendono decisioni importanti, si tratterà di

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Isis contro Italia: minacce tra il dire e il fare

Di Salvo Barbagallo È già pronto il piano d’intervento militare in Iraq e in Libia per fermare l’Isis? Incominciamo con un forse. Forse ora che Obama incomincia a preoccuparsi della troppa vicinanza all’Europa dell’Isis (quell’Isis che è già a due passi da casa nostra) e incomincia a chiedersi se e quando le forze della coalizione anti jihadista dovranno intervenire in Iraq e anche in Libia, forse anche chi governa l’Italia si vedrà costretto a considerare seriamente il pericolo “terrorismo” sul nostro Paese. Il “forse” è d’obbligo

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Isis: Tripoli-Sicilia 459 km…

Isis contro Italia, guerra annunciata, pericolo latente   Di Salvo Barbagallo   Le agenzie stampa hanno diramato una notizia che sta allarmando: l’Isis infiltrerà suoi militanti (leggasi terroristi) fra le migliaia di migranti che dalla Libia raggiungono le coste siciliane. L’informazione è riportata dai media libici che citano un rapporto dello stesso Stato islamico e anche se l’informazione (come tengono a sottolineare le stesse fonti) non è “verificabile”,

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Il ministro Alfano sa cosa accade in Sicilia?

Di Salvo Barbagallo   Angelino Alfano, siciliano doc (Agrigento, 31 ottobre 1970), dal 22 febbraio 2014 ministro dell’Interno nell’attuale Governo Renzi, sa cosa accade in Sicilia? Sia per il ruolo che ricopre, sia per la sua profonda “sicilianità”, sia perché può contare all’estero (in Sicilia, cioè) su amicizie politiche a livello di “luogotenenti” fidati (Firrarello,Castiglione) che sono in grado di aggiornarlo in tempo reale, siamo convinti che al ministro

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