Due o tre cose che so di lei…

Di Salvo Barbagallo “Due o tre cose che so di lei” (“2 ou 3 choses que je sais d’elle”) è un film del 1967 diretto da Jean-Luc Godard: mai titolo è stato utilizzato e parafrasato come questo di Godard, tanto che  è diventato un autentico modo di dire. La “lei”, per noi in questo articolo, è l’Italia e in realtà sono ben più di “due o tre cose” che sul suo conto sappiamo, e di certo non le conosciamo solo noi. Il “conoscere – è questo il guaio – non…

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Le radici della Sicilia “moderna”

Di Carlo Barbagallo   Da dove nasce la Sicilia moderna, quella di oggi, cioè? Non dobbiamo andare, in fin dei conti, troppo lontano: la Sicilia d’oggi “nasce” con la concessione da parte dello Stato Italiano dell’Autonomia Speciale, nel… del 1946. Ma perché alla Sicilia venne concessa un’Autonomia Speciale? Perché avvenimenti burrascosi l’avevano preceduta all’indomani dello sbarco angloamericano nell’Isola, in quel non lontano luglio del 1943, e subito dopo, e durante, l’occupazione militare da parte dei nemici che diventeranno alleati dopo la caduta di Mussolini.

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Isis contro Italia: minacce tra il dire e il fare

Di Salvo Barbagallo È già pronto il piano d’intervento militare in Iraq e in Libia per fermare l’Isis? Incominciamo con un forse. Forse ora che Obama incomincia a preoccuparsi della troppa vicinanza all’Europa dell’Isis (quell’Isis che è già a due passi da casa nostra) e incomincia a chiedersi se e quando le forze della coalizione anti jihadista dovranno intervenire in Iraq e anche in Libia, forse anche chi governa l’Italia si vedrà costretto a considerare seriamente il pericolo “terrorismo” sul nostro Paese. Il “forse” è d’obbligo

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La tela del ragno di Matteo Salvini

Di Salvo Barbagallo No, Matteo Salvini non è sbarcato in Sicilia attraversando lo Stretto a nuoto come ha fatto Beppe Grillo il 9 ottobre del 2012 (sembra trascorso un secolo da quell’impresa!): Salvini ha preferito l’aereo, un mezzo più riservato, tranquillo e meno appariscente. Allora Beppe Grillo non si era reso conto che aveva anticipato i tempi, non poteva prevedere che quello poteva essere il destino dei Siciliani per raggiungere il Continente o tornare nell’Isola: a quell’epoca, infatti,

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Perché tanto interesse sui Siciliani?

Di Salvo Barbagallo   Prima Pietro Grasso, poi Sergio Mattarella, adesso è la volta di Anna Finocchiaro che si avvia ad avere un ministero importante tutto suo: all’improvviso i “Siciliani” diventano “preziosi” e vengono indirizzati a ruoli fondamentali nella vita del Paese. È lecita la domanda: “Perché?”. Forse che in precedenza non erano “affidabili” ed ora, invece, sono diventati indispensabili?

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Maestri di tifo e ipocrisia

Di Guido Di Stefano      Siamo proprio persi: tutti i popoli che  “distratti” (o forse miopi) loro rappresentanti hanno soggiogato alla deleteria e sempre più arrogante tirannia degli imperi finanziari. Lo raccontano crudamente  i fatti e lo accennano in modo edulcorato le cronache: i non eletti (alacremente coadiuvati dai “non statisti” di turno) pretendono di comandare “in toto” gli stati sovrani e se necessario di “cancellarli”, usando all’uopo tutte le armi e gli strumenti consentiti da  leggi e regolamenti quantomeno strani (ma “regolarmente” imposti).

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Dopo l’ubriacatura per l’elezione del Presidente

Di Salvo Barbagallo Dopo l’ubriacatura generale per l’elezione del Presidente della Repubblica, gli italiani si sono risvegliati chiedendosi “E ora cosa cambierà?”. Sommersi da una elezione-show condotta con maestria sul filo del thrilling grazie (forse) a una inconsapevole connivenza dei mass media che hanno esaltato l’evento, gli italiani si sono risvegliati e (forse) hanno preso consapevolezza che, su quanto accaduto, tutti loro (o quasi) non avevano avuto la possibilità di esprimere in merito il loro pensiero, positivo o negativo che fosse.

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A giugno niente treni Sicilia-Continente

Di Salvo Barbagallo Chissà se il neo Presidente della Repubblica, il Siciliano Sergio Mattarella, è a conoscenza che dal prossimo giugno la Sicilia non avrà più collegamenti ferroviari con il Continente Italia-Europa. Di certo il Capo dello Stato in questi momenti esaltanti avrà altri pensieri in mente, soprattutto tenendo conto anche della sua nuova veste di “arbitro”. Una veste che dovrà indossare sperando

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Sicilia, il pesante fardello di Mattarella

Di Salvo Barbagallo Condividiamo pienamente il pensiero di Valter Vecellio quando afferma che il Presidente della Repubblica non è un “arbitro”, ma sicuramente qualcosa di più, un “garante”: garante del rispetto della Costituzione, della legalità, del diritto. Un “garante” dei diritti di tutti i cittadini dello Stato Italia, in qualunque regione essi risiedano. Dei “diritti” dei cittadini italiani che abitano la Sicilia (cioè i “Siciliani”) politici e governanti che si sono succeduti nei decenni poco (o nulla) si sono interessati, e quei “diritti” garantiti dalla Costituzione e da uno Statuto…

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Mattarella: dal passato al presente verso il futuro

Di Salvo Barbagallo   Siamo ancora (forse) troppo legati al ricordo dell’originario PCI (Partito Comunista Italiano, per chi avesse dimenticato anche il significato della sigla), quel PCI fatto dai Togliatti e dai Berlinguer, quel PCI strettamente legato all’Unione Sovietica e ai metodi stalinisti, per comprendere pienamente la profonda trasformazione che “quel” partito ha avuto nel corso degli ultimi decenni e, soprattutto, nel corso degli ultimi anni. Lo diciamo con franchezza: a tutt’oggi non comprendiamo il “fenomeno Renzi”.

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Militi ignoti di guerre povere

Di Guido Di Stefano      Ci ripetono sempre che l’unione rende più forti, perché le grande aggregazioni comportano enormi benefici a fronte di modesti doveri supplementari. Senza dubbio sarà vero in altri contesti del mondo, dove magari vige pure il detto “Meglio una pace silente ed ingloriosamente vitale piuttosto che una guerra fragorosa ed eroicamente mortale”. Non è mai illustrato abbastanza che in guerra a lasciarci la pelle sono poi gli umili di sempre e a trarne vantaggi sono  i potenti di turno.

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Sicilia multietnica, inconscio pericolo Jihad?

Di Salvo Barbagallo Nella comunità siciliana non si riscontra alcun allarmismo per la “minaccia Isis”, e forse la “minaccia” è considerata un “non” problema. Nell’isola, porta del Mediterraneo per il continente europeo, la convivenza multietnica esiste da sempre. Ai tempi di Federico II cristiani, ebrei, musulmani vivevano in pace e le rispettive religioni non costituivano ragioni di conflittualità fra le diverse comunità. Anche se i tempi, e soprattutto le condizioni politiche,

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Isis: Tripoli-Sicilia 459 km…

Isis contro Italia, guerra annunciata, pericolo latente   Di Salvo Barbagallo   Le agenzie stampa hanno diramato una notizia che sta allarmando: l’Isis infiltrerà suoi militanti (leggasi terroristi) fra le migliaia di migranti che dalla Libia raggiungono le coste siciliane. L’informazione è riportata dai media libici che citano un rapporto dello stesso Stato islamico e anche se l’informazione (come tengono a sottolineare le stesse fonti) non è “verificabile”,

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Il ministro Alfano sa cosa accade in Sicilia?

Di Salvo Barbagallo   Angelino Alfano, siciliano doc (Agrigento, 31 ottobre 1970), dal 22 febbraio 2014 ministro dell’Interno nell’attuale Governo Renzi, sa cosa accade in Sicilia? Sia per il ruolo che ricopre, sia per la sua profonda “sicilianità”, sia perché può contare all’estero (in Sicilia, cioè) su amicizie politiche a livello di “luogotenenti” fidati (Firrarello,Castiglione) che sono in grado di aggiornarlo in tempo reale, siamo convinti che al ministro

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Terrorismo e antiterrorismo: allerta non-stop

Di Salvo Barbagallo Che gli esponenti attuali del “nostro” Governo soffrono del fenomeno “contraddizioni” è cosa nota: è un fenomeno registrato in varie occasioni, quando i ministri avrebbero dovuto avere una linea comune, e invece hanno dimostrato il contrario. Quindi non c’è da meravigliarsi se il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Londra nei giorni scorsi per il vertice della coalizione anti-Isis, afferma

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