Menu principale:
In edicola > Articoli pubblicati > N°2-3_2011
Da quando lo storico leader radicale ha iniziato il dialogo (pubblico)
col premier è stato tempestato di anatemi e insulti.
Ma chi sono i “censori”?
Pannella il “traditore” nella terra degli inciucisti
Sorreggere le istituzioni anche istituzioni disastrose, è un dovere repubblicano. Specie se non esiste un’alternativa. O pensiamo che lo sia il governo Tremonti, con in più Formigoni? Io dico col cavolo! al peggio non c’è mai fine...
di Valter Vecellio
Sulla scrivania, nella sede radicale di via di Torre Argentina, si accumulano centinaia e centinaia di fogli, fax, e-mail, trascrizioni di sms che gli giungono da tutta Italia: messaggi di contestazione, dissenso, critica per il “dialogo” con Berlusconi; qualche volta ci sono insulti; tanti confidano di non capire, ma esprimono comunque fiducia…Marco Pannella trascorre buona parte delle sue nottate a leggere tutti i messaggi. Raramente risponde, ma non ne perde uno, e li ha fa mettere nei siti radicali, perché sono “uno straordinario strumento di eccezionale interesse per studiosi, sociologi e analisti”. Messaggi a parte, questo “dialogo” ha comunque lascia perplessi, o se si vuole, dubbiosi, molti del gruppo dirigente radicale, a cominciare da Emma Bonino. Pannella rilancia: “Noi dialoghiamo, è il comandamento lasciatoci da Pasolini quando ci spedì il suo testamento, "abbiamo dialogato anche con le meretrici, figurarsi..." . Ci siamo già visti tre volte, col Cavaliere, vediamo cosa ci offre. Berlusconi almeno quando dice di volerci vedere poi mi fissa subito un incontro, Rosy Bindi e Pierluigi Bersani mi hanno sempre detto "ci incontriamo, ci incontriamo", li hai mai visti?”.
Ma che senso ha questo “dialogo”? “Sorreggere le istituzioni anche istituzioni disastrose, è un dovere repubblicano. Specie se non esiste un’alternativa. O pensiamo che lo sia il governo Tremonti, con in più Formigoni? Io dico col cavolo! al peggio non c’è mai fine...”.
Poi Pannella ricorda che finora Berlusconi non è stato puntellato dai radicali, ma da altri: un paio di fuoriusciti dall’Italia dei Valori, altri due del PD “e non da noi, che votammo compatti la sfiducia, e abbiamo detto si in giunta all’autorizzazione alla richiesta di perquisizione”.
Nonostante tutto sul capo di Pannella si rovescia di tutto: traditore, venduto, si prostituisce… Tutto questo per un paio di incontri, alla luce del sole, annunciati, riferiti nei particolari prima e dopo? Perché tutta questa canea, mentre tutti si incontrano tranquillamente con tutti, loro sì, per discutere di posti, poltrone, posizioni di potere?
Si può confessare che si viene afferrati da un senso di noia? Perché parlano e scrivono senza dire e raccontare nulla. Hai voglia di chiarire che si tratta di “dialogo”, nella tradizione e nel costume di sempre, fatto, appunto di “dialogo” con tutti. Quelli traducono “trattativa”. Non c’è nulla da fare: non sono proprio capaci di raccontare le cose per come sono. Scrivono non quello che è, ma quello che vorrebbero fosse…
Per amor di chiarezza: chi scrive è perfino più pessimista di Emma Bonino, sul conto di Berlusconi, sul cui conto ha un’opinione piuttosto netta e radicata sull’immenso male che ha fatto a questo paese. Comprende il senso dell’iniziativa, ma perché ci sia “dialogo” occorre essere in due; e Berlusconi non vede, non sente, non parla, da tempo. Ma lasciamo perdere questo risiko, proviamo a farci qualche altra domanda.
Per esempio, qualcuno può davvero pensare che l’azione politica di Pannella – certo: discutibile, criticabile – sia finalizzata ad acquisire una poltrona?
Propongo di fare una piccola indagine: andare nell’archivio ANSA, passiamo al settaccio le notizie del 2010, del 2000, del 1990 o di qualsiasi altro anno, anche quelli della più torrida stagione di tangentopoli. Vediamo se c’è una sola notizia che vede coinvolto un radicale, dirigente, militante, iscritto in vicende di malaffare contro la cosa pubblica. Trovatelo.
Prendete il fortunato best seller “La Casta di Stella e Rizzo, andate nelle ultime pagine, dove c’è l’indice dei nomi: li trovate tutti, meno, naturalmente, quelli dei radicali. Ora si sfoglino le collezioni del “Giornale”, dell’“Espresso”, di “Panorama”, del “Fatto”...spesso pubblicano meritorie inchieste dove si denuncia come uomini di potere beneficiano di appartamenti al centro pagando affitti irrisori, hanno acquistato immobili pagando un decimo del loro valore...Provate a vedere in quale elenco figurano radicali...
Allora, ci si pensi bene prima di insinuare o affermare che questo signore arrivato alla bella età di 81 anni ora si “vende”, si “prostituisce”.
L’iniziativa del “dialogo” con Berlusconi è certamente criticabile, discutibile; forse Pannella si illude, perde tempo; ma chi gli dà del traditore non trasferisce forse ad altri quello che qualche volta gli accade di essere?
V.V.
Menu di sezione: