La Voce dell'Isola


Vai ai contenuti

Menu principale:


Politica - Tremonti esplora i trasporti al Sud

In edicola > Articoli pubblicati > N°2-3_2011

Share |

Il “viaggio” a Sud del ministro dell'Economia
Cinepanettone di Tremonti
esploratore nella giungla
dei trasporti

Una commedia all'italiana (non di quelle classiche e belle, ma stile De Sica-Boldi) con Bonanni e Angeletti patetici comprimari, per un percorso che non và al di là dello Stretto di Messina, tra battute e ricette per il meridione, ed il ritorno in pullman sulla grande incompiuta Salerno Reggio Calabria

di Marco Di Salvo

La Politica, le Ferrovie e l'Unità d'Italia

Il conto alla rovescia e gli annunci dei tagli ai treni da e per il nord, dovrebbero far riflettere i siciliani e far indignare tutta la nostra deputazione siciliana.
La Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno, è stata definitivamente tagliata fuori dal trasporto universale delle Ferrovie dello Stato.
Mentre l'Italia da Torino a Salerno corre sui binari dell'alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città (Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno) una sorta di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri, la Sicilia viene invece definitivamente isolata dal trasporto ferroviario.
L'unica speranza per sovvertire queste sciagurate decisioni deve essere una forte presa di posizione di tutte le forze politiche siciliane, di centrodestra e di centrosinistra, che devono fare sentire tutto il loro peso politico, affinché si eviti questo ulteriore e definitivo colpo di scure al trasporto ferroviario, che allontana la Sicilia e i Siciliani definitivamente dal continente “Italia”.
Sono convinto che questa è l'occasione per difendere, tutelare e garantire quella conquista “la ferrovia” che ebbe come data storica l'Unità d'Italia.
La ferrovia Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895, la linea Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871, i lavori sulla dorsale centrale, tra Palermo e Bagheria, dal 1863 al 1885.
Allo stato attuale la rete ferroviaria siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate poiché le opere di ammodernamento sono state molto limitate nell'ultimo secolo.
Nel panorama ferroviario nazionale, la regione Sicilia si colloca all'8° posto per la lunghezza complessiva dei binari (dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania), al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio (dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio) e al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km.(a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d'Aosta).
Questi sono i dati con i quali si può rappresentare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle infrastrutture ferroviarie siciliane.


Giosuè Malaponti
Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

Mentre sembra avvicinarsi l'ultima stazione della Via Crucis del governo Berlusconi, e in giorni di tregenda per il presidente del Consiglio, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti non ha trovato di meglio che farsi un giro in treno, direzione Sud.

Chiunque ha un po' di coscienza non può che definire una commedia all'italiana (non di quelle classiche e belle, ma stile De Sica-Boldi) con Bonanni e Angeletti patetici comprimari, il viaggio di Tremonti. Tra battute e ricette per il Sud, ed il ritorno in pullman sulla grande incompiuta, la Salerno Reggio Calabria, Tremonti ci ha tenuto a fare una operazione di comunicazione che si ricordava solo nelle dittature dell'Est.

Come commentare? Il viaggio di andata, come quello di ritorno, di Tremonti non può che essere definito ridicolo.

A parte il fatto che invece del Frecciarossa avrebbe potuto utilizzare, non dico un “regionale” ma un Intercity ed avrebbe potuto verificare che le condizioni del viaggio sarebbero state molto meno confortevoli, ma per accertarsi che la situazione di chi affronta una viaggio in treno o in auto da Roma a Reggio Calabria e ritorno è spesso molto difficile, qualche volta drammatica, era proprio necessario che Tremonti intraprendesse quel viaggio, con tanto di giornalisti al seguito? E che avesse la faccia di dirlo pure ai microfoni inginocchiati davanti a lui?Non sono sufficienti le testimonianze, numerosissime, dei viaggiatori, soprattutto di quelli pendolari, dalle quali si possono desumere i grandi problemi delle infrastrutture ferroviarie e stradali soprattutto ma non esclusivamente nel Sud?

Quella di Tremonti è solamente un'operazione “mediatica” ma che lascia il tempo che trova. Non credo proprio che i consensi nei confronti del ministri siano aumentati, anzi forse saranno anche diminuiti, dopo questo viaggio.

Patetici infine Bonanni ed Angeletti che si sono prestati a fare i comprimari di una commedia all'italiana, peraltro di un livello qualitativo molto basso, come i “cinepanettoni”.

Un ultimo aspetto, non meno importante. Evidentemente, per il ministro, l'Italia finisce a Reggio Calabria. Gli atti di governo da lui firmati negli ultimi due anni ci avevano messo questa pulce nell'orecchio.

Il viaggio in treno ci ha solo confermato questo timore. E questo, nella prospettiva non del tutto remota di un suo passaggio ad incarichi ancora più prestigiosi (la Presidenza del Consiglio, magari col supporto bipartisan di una cordata D'Alema-Bossi) non può che inquietarci per il futuro della nostra isola. E sarebbe il caso che i siciliani aprissero gli occhi, prima di andare a votare la prossima volta.

M.d.S

Silvio Berlusconi
Tremonti con Angeletti e Bonanni
Tremonti

Torna ai contenuti | Torna al menu